Avezzano. “Lo sfruttamento dei lavoratori va sempre e severamente condannato poiché lesivo sia della dignità della persona che dell’immagine dell’intero Abruzzo. Le ultime notizie nuocciono pertanto alle aziende serie e virtuose, all’intera economia ma anche alla reputazione di tutta la regione”.
Interviene anche Coldiretti Abruzzo in riferimento alla vicenda del lavoratore irregolare ferito e abbandonato di fronte all’ospedale di Pescina, evidenziando che “gli immigrati che lavorano nei campi sono diventati fondamentali per le attività agricole delle nostre imprese e che, oggi più che mai, è fondamentale la prevenzione e il contrasto del caporalato per spezzare la catena dello sfruttamento che si alimenta anche delle pratiche sleali commerciali e delle distorsioni lungo la filiera e quindi a rimetterci sono sempre imprenditori agricoli e lavoratori”.
“Il caporalato – dice Pietropaolo Martinelli, presidente di Coldiretti Abruzzo – è una piaga che umilia e penalizza le aziende che hanno scelto la strada della correttezza e della legalità. Ci battiamo da anni contro ogni forma di sfruttamento dei lavoratori e negli anni Coldiretti ha attuato una serie di iniziative in tutta la penisola, anche attraverso la creazione di un Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e nel sistema agroalimentare (di recentissima presentazione l’ottavo rapporto nazionale), per combattere e fronteggiare questo fenomeno pericoloso che va contrastato in sinergia con le istituzioni locali e con il supporto delle forze di polizia. Invitiamo le forze dell’ordine – dice Martinelli – ad intensificare i controlli, e non solo sulla Marsica, con l’auspicio di fare chiarezza sulla natura di un fenomeno che spesso viene erroneamente identificato con l’agricoltura ma che riguarda purtroppo tutti i settori economici, dai trasporti all’edilizia passando per il commercio. In ogni caso – aggiunge il presidente – le istituzioni devono fare la loro parte, diventando “competitor” dei caporali, affrontando in modo serio e strutturato il tema dei trasporti e degli alloggi e potenziando la rete del lavoro agricolo di qualità attraverso una convenienza concreta di chi sceglie – e continua a scegliere – la legalità. Lascia inoltre perplessi il fatto che certi episodi, verificatesi da tempo, vengano alla ribalta proprio nel momento più importante della stagione lavorativa del Fucino”.