Teramo – Non vi è bisogno di commenti, questa lettera accorata, arriva in redazione. Le persone non sapendo piu’ a chi rivolgersi si stanno rivolgendo ai giornali per ottenere voce. Abbiamo voluto riflettere prima di pubblicarla, e riteniamo sia giusto. La signora Ilenia Sciarroni lancia un grido di dolore sull’orlo della umana disperazione. Parole che sembrano raccontare un film di cui nemmeno potevamo immaginare di doverne osservare tali scene. Eppure è triste realtà. Le situazioni familiari sono le più disparate ed assistiamo ad una disumanizzazione della sanità e del soccorso, nonchè dell’aiuto anche morale e psicologico delle persone. Si tutela la salute per evitare che la gente si infetti di covid, e poi il sistema genera situazioni come questa? E quante ce ne sono, non tutti hanno l’ardire di prendere la penna e scrivere, forse è un gesto estremo, non sapendo piu’ a chi santo votarsi.
Istituzioni talvolta silenti, che si limitano a fare le raccomandazioni generali rituali di cui ormai siamo stufi: le mani, le mascherine, il distanziamento sociale. Abbiamo capito che oltre a questo non si deve fare nulla. Nè cinema, nè teatro, nè palestra, anzi che ci si può ancora andare a fare i capelli e cio’ è una festa. Per il resto, in casi come quello della signora Sciarroni cade ogni minimo dubbio rimasto sulla disorganizzazione di un sistema che ha fallito: per tutelare la salute genera terrore, drammi di altra natura.
Signora, noi le diamo la voce, ma i dubbi che ci siano orecchie che ascoltino permangono tutti. Che Dio la aiuti. Domine ad adiuvandum me festina!
Vi scrivo perché sono sull’orlo della disperazione e sicuramente ci sono altri cittadini come me che posso capirmi.
Mio padre è stato ricoverato per il Coronavirus Sars-Cov2 all’ospedale Mazzini di Teramo.
Attualmente, le sue condizioni di salute non sono gravissime. Ha l’ossigeno ma non ha febbre.
Mio padre è stato ricoverato martedì scorso, da quel momento non so più niente di lui, non riesco a contattare nessuno e nessuno mi chiama per dirmi una benché minima notizia sulle sue condizioni.
Inoltre in casa mia ci sono due persone patologicamente compromesse, mio nonno ultra novantenne e mia madre diabetica ed asmatica.
Successivamente al tampone fatto a mio padre, con esito positivo, mi aspettavo che qualcuno mi chiamasse, bene, non mi ha chiamato nessuno per dirmi di essere in quarantena obbligatoria o per comunicarmi qualcosa riguardo al tampone.
Alché data la situazione mi sono rivolta ad uno studio privato di Ascoli Piceno, pagando di tasca mia, 80 euro a tampone (poiché a domicilio) ma va bene, qualsiasi cifra pur di avere una risposta. Ho comunicato al medico di base la mia decisione e ho fatto richiesta di impegnativa.
Io e mia madre siamo risultate postive, non abbiamo fortunatamente nessun sintomo.
Se non io, che data la costante situazione di stress mi ritrovo con attacchi di panico e ansia continui e persistenti.
Sto cercando di comunicare l’esito del tampone alla ASL di Teramo, attraverso il loro numero, 0861 420699 che dicono, sul sito, essere disponibile dalle 8 alle 14.
Questa mattina, ho trascorso l’intera mattinata al telefono, cercando di parlare con qualcuno, niente da fare!
Ho inviato mail, contromail, ho fatto di tutto e non è servito a nulla.
Questo numero non esiste!!!
Ritengo che questa situazione sia oscena e invivibile. Siamo solo ad ottobre come pensano di affrontare l’inverno in queste condizioni? Come?
Io sono senza parole, questo sistema mi fa ribrezzo.
Ho deciso pertanto io di fare i tracciamenti dei contatti di mio padre e dei miei, perché il sistema è completamente saltato. Siamo stati abbandonati alla disperazione!
Siamo stati abbandonati da tutti. Non ci pensa nessuno.
Che gran sconforto..
Almeno voi che potete smuovere quanti leggono aiutateci a “ribellarci” a questo sistema che non ha prospettive.
Cordiali saluti
Ilenia Sciarroni