Nella cantina Cascina del Colle di Villamagna, Nazario, Alessio e Gianluca D’Onofrio, con famiglie e collaboratori, si muovono insieme come delle note su un pentagramma. Qui, la musica è una melodia rodata da tre generazioni di passione per il vino e solidificatasi sempre di più nell’ultimo decennio. Forse è per questo che li vedi sempre sorridenti e cordiali, anche sotto la pressione di un evento che richiamerà dapprima solo ospiti e addetti ai lavori, poi un gran numero di enoturisti in giro per l’Abruzzo in occasione delle Cantine Aperte 2023.
A due anni dalla riacquisizione dei locali attigui vecchia cantina, Sabato 27 Maggio è stato inaugurato il nuovo sito produttivo, che nasce sulla preesistente cantina in Pian di Mare, un tempo proprietà condivisa delle famiglie D’Onofrio e Maccarone.
La nuova cantina consta di circa 1700 metri quadrati dedicati interamente alla filiera produttiva: l’area esterna con il piazzale per le movimentazioni dei mezzi, le tramogge per il conferimento dell’uva, la pigia-diraspatura, poi all’interno la trasformazione, la produzione, l’area affinamento con 33 cisterne in cemento e 52 vasche di acciaio inox ed infine la linea d’imbottigliamento dei vini a marchio Cascina del Colle e Nazario Winery 1971, con una capacità di oltre 3500 bottiglie/ora e lo stoccaggio.
La capacità totale delle vasche di cemento è di circa 10.000 hl, mentre le cisterne in acciaio superano i 3.000 hl.
L’inaugurazione della nuova cantina è stata preceduta da un incontro-degustazione interamente dedicato alle origini di Cascina del Colle. Una mini verticale del Montepulciano d’Abruzzo Doc Mammut nelle annate 2008, 2015 e 2019 è stata l’occasione per parlare di un evento speciale che accadde nel 1966 dove poi è sorta la cantina. Stiamo parlando del ritrovamento di un reperto eccezionale, una zanna integra di mammut preistorico risalente ad oltre 10.000 anni fa e rinvenuta durante lo sbancamento dell’area. Ad accorgersi del prezioso vestigio fu il giovane cardiologo Piero Marulli, che sabato ha ricordato agli ospiti, con la passione e la competenza che lo hanno sempre contraddistinto, le circostanze in cui fu ritrovata e il clamore che fece a suo tempo.
La zanna di elephas meridionalis in ottimo stato di conservazione era lunga oltre 2 metri e pesava oltre 100 chili. Dopo essere stata messa in salvo e tenuta nel museo di Chieti, fu in seguito trasferita, per mancanza di risorse economiche e di luoghi idonei per la conservazione nella regione, e affidata al Museo di Paleontologia di Napoli, dove si trova ancora oggi.
A quell’evento è stato dedicato il Montepulciano d’Abruzzo Mammut, che dell’antico pachiderma ricorda la possenza e il vigore. La verticale è stata magistralmente condotta dall’enologo Vittorio Festa e dalla docente Ais Manuela Cornelii, entrambi particolarmente ispirati ed in gran forma, esattamente come l’annata 2008, che nonostante il colore meno vivo ha regalato emozioni intense e suggestioni gusto olfattive di grande rilievo.
L’annata 2015, universalmente considerata una delle migliori annate enologiche degli ultimi 20-25 anni, è nella sua fase migliore. La tipicità del vitigno si esprime appieno e regala profumi intensi di frutta e tannini ben vivi ma morbidi al palato.
In ultimo, il millesimo 2019 attualmente in commercio, l’unico della batteria che oltre all’acciaio registra un passaggio in vasca di cemento. È il giovane che deve ancora comporsi ma si fa già conoscere per le sue qualità. Con la sua giovane tipicità ha appena riportato a casa la Medaglia d’Argento conquistata al Concours Mondial de Bruxelles.
Cascina del Colle, grazie ai suoi 22 ettari di vigneti di proprietà, produce 450.000 bottiglie distribuite in Italia e all’estero e dà stabilmente lavoro a 15 persone, oltre agli stagionali. Alessio e Gianluca D’Onofrio sono rispettivamente l’amministratore e l’enologo, mentre l’azienda è diretta da Nazario e la moglie Tiziana.
Cascina del Colle è anche una delle sette aziende che producono vino a denominazione Villamagna DOC e ha aderito all’associazione Generazioni di Villamagna DOC che si è data dei limiti ancor più restrittivi nella sua produzione.