Il tradizionale incontro di fine anno tra i vertici della Cantina Frentana e la stampa si è svolto lunedì 12 dicembre nella sala esperienziale della Torre Vinaria a Rocca San Giovanni (Ch). Al centro delle relazioni il bilancio delle attività nel 2022 e importanti riflessioni sull’andamento dei mercati e le tendenze che spingono sicuramente a più di una preoccupazione. Non solo a causa della crisi.
Ad affiancare il presidente Carlo Romanelli, da poco rieletto alla guida della cantina, il direttore Felice Di Biase, il direttore tecnico Gianni Pasquale, il consulente e agronomo Maurizio Gily e Fabio Piccoli, giornalista esperto di economia e marketing del settore vitivinicolo e direttore del magazine Wine Meridian.
“Siamo di fronte a un bivio e mentre brindiamo ad un’annata dei record – ha spiegato il presidente di Frentana Carlo Romanelli – non possiamo esimerci da una riflessione più ampia che porterà anche la nostra cantina ad affrontare un futuro sempre più incerto a causa della crisi recessiva in atto. Per questo abbiamo voluto condividere con i giornalisti, e dunque con i lettori, le nostre preoccupazioni e la nostra idea di futuro che ci vedrà impegnati a camminare sul doppio binario della sostenibilità e dell’attenzione ai mercati; a coltivare il valore della cooperazione su più larga scala e a guardare alle persone al territorio come risorsa imprescindibile”.
E’ stato un 2022 di crescita su tutti i fronti per la Frentana. I ricavi dell’imbottigliato per la prima volta hanno superato i 4 milioni di euro con una crescita percentuale del 14% rispetto al 2021. Aumentati anche i conferimenti con +10% rispetto allo scorso anno e 220.000 quintali di uve conferite. Inoltre, si è registrato un aumento medio del 13% dei prezzi del vino all’ingrosso. La liquidazione totale della vendemmia 2021/22 ammonta ad € 9.714.900, la cifra in assoluto più alta degli ultimi due decenni, accresciuta del 14% rispetto allo scorso anno e redistribuita ai soci che passano così da € 38,12 a € 43,57 a quintale.
Numeri così positivi non possono che renderci orgogliosi ma non ci esonerano da un’analisi a largo spettro. Le previsioni economiche del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione Europea indicano un rallentamento dovuto alla crisi globale – ha aggiunto Di Biase –, a cui si aggiungono altre ombre, in particolare, per il mondo della cooperazione.
Di Biase si riferisce alla progressiva concentrazione in corso nel settore vinicolo di storiche e importanti proprietà nelle mani di gruppi industriali riferibili a grandi fondi di investimento. La loro capacità di interferenza nel futuro del mercato abruzzese del vino dovrebbe stimolare più di una riflessione, forse anche una vera e propria reazione da parte degli operatori regionali, in particolar modo da parte del mondo cooperativo.
Uno sguardo anche ai riconoscimenti ricevuti nel corso del 2022, del quale citiamo uno dei più importanti ricevuto dalla testata tedesca Weinwirtschaft che da anni racconta e valuta il mondo della cooperazione del vino del Bel Paese. Per la nota rivista internazionale, Frentana vince quale migliore cooperativa vinicola del centro Italia e si pone al terzo posto nella classifica delle migliori venti cantine cooperative italiane 2022.
Cantina Frentana, negli ultimi anni, ha lavorato con costanza e convinzione sul fronte della sostenibilità ambientale avviando buone pratiche di coltivazione tra i soci e per quanto riguarda i processi produttivi è stata la prima cantina cooperativa in Abruzzo a dotarsi dei certificati verdi per l’approvvigionamento di energia pulita, con gli stabilimenti produttivi di Rocca San Giovanni e Fossacesia che utilizzano al 100% energia prodotta da fonti rinnovabili.