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Cantieri dell’Immaginario, omaggio alla storia e alla memoria della città

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
14 Luglio 2023
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L’Aquila. Grande successo ieri sera per lo spettacolo “Processo per i Nove Martiri”, presentato dal Teatro Stabile d’Abruzzo, in collaborazione con Spazio rimediato e Progetto Mantidi, al Ridotto del Teatro Comunale nell’ambito della manifestazione “i Cantieri dell’Immaginario” organizzata dal Comune dell’Aquila. 

 

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La rappresentazione, fortemente voluta dall’amministrazione comunale per commemorare l’ottantesimo anniversario dell’eccidio dei nove martiri aquilani che ricorre quest’anno, sarà in replica oggi venerdì 14 luglio, alle ore 18, 00 e alle ore 21,00 sempre al Ridotto del Teatro. 

 

“Siamo qui al fine di dibattere quella che è, a tutti gli effetti, una ferita ancora aperta nei sentimenti e nella memoria della città dell’Aquila e di tutta la nazione”.  Così un giudice, interpretato da Giuseppe Tomei, che firma anche il testo e la regia insieme a Roberto Ianni, dichiara da subito l’intento della messa in scena, liberamente tratta dall’omonimo libro del professor Walter Cavalieri.

 

Partendo dalle deposizioni dei testimoni e attingendo ad una documentazione rigorosa, nell’aula del tribunale vengono esaminati gli esiti dell’indagine giudiziaria iniziata due anni dopo la vicenda, avvenuta nel settembre 1943, e conclusasi nel 1952.

 

Il fatto è tristemente noto: il 22 settembre 1943 un gruppo di aquilani, di età compresa tra i 17 e i 21 anni, tenta di sottrarsi alla chiamata alle armi giunta dal Platzkommandantur, il comando tedesco che si era insediato nella città dell’Aquila dopo la liberazione di Mussolini sul Gran Sasso. I giovani decidono di scappare dirigendosi sulle montagne di Collebrincioni, per poi svalicare sul versante teramano e unirsi alle truppe partigiane. Vengono però scoperti dai tedeschi, probabilmente per una delazione, catturati e fucilati. La notizia della morte dei ragazzi viene tenuta nascosta e i loro corpi ritrovati solo dopo la liberazione della città.

 

Il modo in cui le truppe germaniche scoprono i ragazzi – il fragore di una bomba esplosa forse per gioco, forse solo per “voler provare le armi”, o forse per un tradimento – è il punto di partenza del racconto-processo. Il fulcro della messa in scena, però, sono le idee, le emozioni, le speranze, i progetti, le paure dei nove giovani che la storia ha reso martiri.

 

“Noi non volevamo essere martiri, non volevamo essere eroi. Noi fuggivamo per non essere oppressi. Fuggivamo per amore della libertà”.

 

“Io sono Bruno D’Inzillo. Io sono Anteo Alleva. Io sono Pio Bartolini. Io sono Francesco Colaiuda. Io sono Bernardino Di Mario. Io sono Carmine Mancini. Io sono Fernando Della Torre. Io sono Giorgio Scimia”.

 

Ad ogni nome corrisponde un personaggio, che entra in scena anticipato dal ticchettio di un orologio e si presenta al pubblico con poche battute, una breve carta d’identità. Ognuno di loro descrive il modo in cui familiari hanno riconosciuto il corpo, sfigurato dalla violenza e dal tempo: chi è stato identificato per un paio di scarpe, chi per una cintura, chi per un anello d’argento, chi per un maglione prestato. Poi un tocco di martello del giudice risuona nel silenzio della sala, e si torna al processo.

 

Non c’è una vera e propria risoluzione nell’udienza, nessuno viene accusato per la cattura e la morte dei Nove Martiri aquilani, anche se è evidente che qualcuno abbia fatto una soffiata ai fascisti. 

Lo scopo della rappresentazione non è trovare un colpevole, ma ricordare, non far dimenticare quello che è accaduto e che ha segnato una pagina terribile del secolo scorso.

 

Perché, come dice nello spettacolo la madre di uno dei giovani: “la storia tende a ripetersi. Ma la trama della storia dipende anche dalle nostre scelte”.

 

I biglietti sono disponibili on-line sul sito www.cantieriimmaginario.it e sulla piattaforma di biglietteria elettronica CiaoTickets all’indirizzo www.ciaotickets.com e, a L’Aquila, presso l’Infopoint alla Fontana Luminosa.

Tags: l'aquila
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