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Cantautore pescarese in finale al premio Mia Martini 2022, Phebo e “La storia del tempo perduto”

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
17 Ottobre 2022
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Pescara. Esce il 14 ottobre La storia del tempo perduto (edizioni Starpoint e Keep Hold), il nuovo brano di Phebo. Il cantautore pescarese conferma la sua vena poetica, fatta di scelte melodiche e testuali mai banali con questa canzone dalle atmosfere nostalgiche e ricche di speranza.

 

Quasi in continuità col singolo dello scorso anno, Sogna anche tu (premiato come Miglior Brano Sociale 2022 nel contesto della rassegna Roma VideoClip) Phebo affronta il tema di una vita da colorare costantemente con entusiasmo e passioni da coltivare. Questa volta, però, si sofferma sull’esigenza di provare a recuperare un modo di vivere che oggi sembra lontano.

 

Con un invito ad andare oltre la nostra esistenza fatta di inutili apparenze, in cui rischiamo di perderci, Phebo canta la voglia di perdersi, al contrario, in un mondo fuori dal tempo comune. Un mondo in cui si riesca a sognare di volare, senza rincorrere sempre quello che non ci appartiene: la felicità è già in ciò che abbiamo.

 

Così dichiara Phebo: “Dopo “Sogna anche tu” sentivo l’esigenza di cantare ancora qualcosa che scavasse nel profondo dell’animo. Così, come il filosofo Heidegger distingueva tra la vita autentica dell’essere e la vita inautentica dell’esistere e dell’apparire, mi piaceva sottolineare l’attualità di questo argomento, più che mai oggi. “La storia del tempo perduto” è un confronto tra un tempo passato, più sociale, e quello di adesso, più social. Volevo raccontare l’abuso che facciamo di questi, dove i “contatti” vengono scambiati per “amici” e si perde la vera interazione”.

Introdotto una delicata melodia, Phebo con il suo inconfondibile timbro vocale impostato unisce, così, il rap delle strofe alla dolcezza armonica del ritornello per raccontare una storia che ha il profumo di una favola.

Eppure non sembra proprio utopistico quel tempo a cui si fa riferimento: sembra, piuttosto, una dimensione dove il nostro animo bambino ha potuto correre e giocare, fino a che non ci è stato detto che la realtà da vivere fosse un’altra. La purezza e la semplicità di allora vanno così a contrastare con il caos a cui ci siamo malamente abituati, perdendo il senso della felicità.

È la storia che parla di un tempo dove tutto era rosa, dove tutto era bello. C’eran fiori dovunque e bambini a giocare, eran tutti felici, era un tempo migliore. Ci son stato lì dentro, in quel tempo perduto e non sai quanto amore, io ti c’avrei voluto.

Così recitano le prime strofe di questo nuovo pezzo. Un brano che, in un momento storico come questo, diventa un meraviglioso inno a un’umanità capace di essere migliore, purché si guardi nuovamente alla vita con occhi pieni di amore.

 

Continua Phebo: “Volevo raccontare la proiezione verso un futuro fatto di progetti: tutto questo è possibile solo conoscendosi, incontrando persone vere, cercando la comunicazione nei loro sguardi e non nei nickname o nelle foto profilo di Whatsapp. Nel videoclip ho voluto dare risalto proprio a questo aspetto”.

Il video della canzone, diretto da Alessandro Sabeone, vede protagonista lo stesso Phebo con la bella Irina Ungureanu. Si mette in evidenza la voglia di vivere davvero i momenti di felicità, al contrario della necessità di mostrarla a ogni costo attraverso le fotografie sui social, che raccontano sempre identici paesaggi, cocktail e persino gli stessi sorrisi forzati in ogni persona.

Il brano, scritto e composto da Phebo (autore anche dell’arrangiamento), con la collaborazione di Florentina Ungureanu, Francesco Vidoni, Pasquale Mammaro e Andrea Fresu, sarà in finale alla prossima edizione del Premio Mia Martini 2022.

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