L’uso di cannabis diversa da quella destinata al trattamento farmaceutico di specifiche condizioni patologiche pare possa contribuire a ridurre il consumo di alcool e tabacco. È quanto emerge da uno studio condotto negli Stati Uniti da un team di ricercatori dell’Università di Washington (“Trends in Alcohol, Cigarette, E-Cigarette, and Nonprescribed Pain Reliever Use Among Young Adults in Washington State After Legalization of Nonmedical Cannabis”) e pubblicato sul Journal of Adolescent Health ad inizio dello scorso maggio.
I risultati della ricerca
Come si legge su jahonline.org, lo studio ha evidenziato come “a discapito delle preoccupazioni rispetto alle ricadute, l’implementazione di cannabis non medica legalizzata è coincisa con una diminuzione del consumo di alcool e sigarette e l’abuso di antidolorifici”. Gli autori dello studio sottolineano, inoltre, come “l’indebolirsi dell’associazione tra l’uso di cannabis con quello di altre sostanze tra gli individui di età compresa tra 21 e 25 anni richiede ulteriori ricerche ma può suggerire una maggiore importanza di uno specifico impiego preventivo della cannabis”.
La ricerca è stata condotta su un campione piuttosto ampio (12.500 soggetti) di età compresa tra i 18 e i 25 anni; gli autori hanno sottolineano come i riscontri ottenuti confermano che la legalizzazione della cannabis non-medica non ha provocato un aumento drastico dell’uso di alcool, sigarette e oppioidi non prescritti. I risultati dello studio sembrano indicare che le principali preoccupazioni per la salute pubblica che circondano la legalizzazione della cannabis e l’evoluzione del mercato della cannabis legalizzata potrebbero essere specifici del prodotto e delle relative conseguenze. what is dabbing and how to smoke cannabis dabs
La pubblicazione dello studio, e dei risultati ottenuti dai ricercatori dell’Università di Washington, è stata accolta favorevolmente da Paul Ametrano, il vice direttore di NORML (l’Organizzazione nazionale per la riforma delle leggi sulla marijuana), il quale ha dichiarato: “I dati sulla legalizzazione dal mondo reale mettono in discussione le affermazioni di vecchia data per cui la cannabis è una sorta di sostanza ‘lasciapassare’. Infatti, in molti casi, la regolamentazione della cannabis è associata con la riduzione dell’utilizzo di altre sostanze, incluse quelle sottoposte a prescrizione medica”.
La situazione in Italia
Lo studio sopra citato contribuirà certamente ad alimentare ulteriormente il dibattito inerente alla legalizzazione della cannabis per uso ricreativo, tenendo anche conto che negli Stati Uniti viene già ampiamente utilizzata in in ambito farmaceutico e in diversi stati è anche legale consumarla per il semplice uso personale.
In Italia, invece, come in buona parte dell’Unione Europea, la cannabis al di fuori dell’ambito medico farmaceutico è ancora considerata una sostanza stupefacente pericolosa e, di conseguenza, è perlopiù illegale. Fanno eccezione alcuni paesi in cui il consumo è tollerato (come i Paesi Bassi) e quelli in cui, di recente, c’è stato un significativo aggiornamento normativo (Malta e Lussemburgo) verso la completa legalizzazione.
Nel nostro paese, però, da qualche anno viene prodotta e commercializzata una variante ‘light’, ossia a basso contenuto di THC, della cannabis, a seguito dell’entrata in vigore della Legge n. 242 del 2016. Da questo specifico tipo di canapa (cannabis sativa Linneus) è possibile ricavare materiale da destinare a vari tipi di trasformazione, dagli alimenti ai cosmetici, dai carburanti alle fibre per l’industria tessile fino a materiale per la bioedilizia e la bioingegneria. La cannabis ‘legale’ viene impiegata anche per produrre derivati ‘light’, ossia privi di effetti psicotropi, come ad esempio la marijuana a basso THC (con un tenore di principio attivo inferiore allo 0,5%). Questi prodotti sono disponibili presso e-commerce specializzati come Prodotti Cannabis oppure tramite i retailer che effettuano vendita al dettaglio; in ogni caso, è bene sempre rivolgersi solo ed esclusivamente a canali di vendita certificati, in grado di garantire la conformità e la sicurezza del prodotto.