Castelli. Sarebbe certamente morto di stenti, dopo una lunga e atroce agonia, un cane di media taglia brutalmente legato a una pianta con una corda di nylon lunga appena 15 centimetri, tale da consentire la sola posizione eretta, a Colle Corneto di Castelli (Teramo), se non fossero intervenuti gli agenti della stazione di Castelli del Corpo Forestale dello Stato. I militari del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente della Forestale per il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga di Assergi (L’Aquila), hanno liberato il cagnolino che e’ stato affidato ad una struttura idonea. Sebbene ritrovato senza microchip, infatti, gli atteggiamenti confidenziali del cane fanno ritenere presumibile l’abbandono da parte del proprietario. Si sta indagando per scoprire l’autore responsabile del reato di abbandono e maltrattamento di animali; rischia la reclusione da tre mesi a un anno o la multa da 3mila a 15mila euro. La pena e’ inoltre aumentata della meta’ se dai fatti derivi la morte dell’animale.