Rieti.
Cala la notte nelle zone colpite dal sisma, è salito a 170 il bilancio delle vittime, di cui 37 nelle Marche, come riferito dal sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, precisando che tre morti si contano nella frazione di Arquata, una in un’altra frazione vicina e 33 nel paese. Intanto i soccorritori continuano a scavare tra le macerie nel buio pesto, poiché il paese è senza elettricità, aiutati dai fari allestiti dall’esercito. Un centinaio di feriti, almeno 1.500 sfollati. E la terra continua a tremare: l’ultimo sussulto poco dopo le 20, con una scossa di magnitudo 4.4. Sono state oltre 200 le repliche, alcune delle quali forti, che hanno seguito il terremoto di magnitudo di 6.0 delle 3:36. Alle 19:46, si è registrata nella zona di Rieti una scossa di magnitudo 4.4. Proseguono intanto a decine anche le scosse di magnitudo inferiore, compresa fra magnitudo 2 e 3. Per i sismologi dell’Ingv l’andamento della situazione è “imprevedibile”, al momento è cioè impossibile escludere scosse confrontabili a quella principale. Le scosse non hanno dato tregua per tutto il giorno, seminando danni in un’area vastissima: da Macerata ai centri della provincia, Tolentino, Camerino, Mogliano, Gualdo, Castel Sant’Angelo sul Nera, dove 25 ospiti della casa di riposo sono stati evacuati e trasferiti in albergo. E poi ancora nel Fermano: ad Amandola il sisma ha semidistrutto un’ala dell’ospedale, di costruzione recente, e 40 degenti sono stati portati nell’ospedale e all’Inrca di Fermo. Evacuati anche 16 pazienti della Rsa di Mogliano. Le salme delle vittime sono state portate tutte nell’ospedale di Ascoli Piceno, dove sono arrivati anche 80 feriti. Alle 19:30, una delle due sezioni operative del Comando dei Vigili del Fuoco di Teramo, intervenute a Pescara del Tronto, nel Comune di Arquata del Tronto, al termine di un’operazione di soccorso lunga e complessa, è riuscita a recuperare due bambine, rimaste sepolte dalle macerie del fabbricato completamente demolito dal sisma. Una delle due bambine è stata estratta già deceduta, mentre l’altra, dell’età di 10 anni, è apparentemente in discrete condizioni di salute ed è, al momento, sottoposta alle cure dei sanitari presenti sul posto. Grande la soddisfazione per i vigili del fuoco teramani impegnati nel difficilissimo nell’intervento, per aver salvato una giovane vita, al termine di una faticosa ed impegnativa azione di soccorso.
Interrotte le ricerche ad Accumoli dove, secondo indiscrezioni, non ci sarebbero più dispersi, mentre i morti sono 7. Scende la sera ad Amatrice e si continua a scavare tra le macerie di numerosi edifici del centro storico alla ricerca di superstiti. Con il passare delle e l’abbassarsi brusco della temperatura diminuiscono le chance di trovare persone ancora vive. Vigili del fuoco, speleologi e volontari della Protezione civile danno manforte alle ruspe, illuminate a fatica dalle torce. Il tutto nel pericolo di nuove scosse e di crolli improvvisi dei palazzi lesionati o semidistrutti. Di tanto in tanto i soccorritori chiedono silenzio assoluto per cercare di percepire eventuali voci dalle macerie, sulle quali vengono impiegati strumenti che rilevano il calore corporeo o il battito cardiaco. Fondamentali però i cani da ricerca che segnalano possibili sopravvissuti e dove cercare. Potrebbe essere un’ecatombe dentro la tragedia del terremoto quella dell’Hotel Roma di Amatrice, un albergo e ristorante storico della cittadina Reatina, dove c’erano una settantina di persone al momento del sisma, che ha semidistrutto la struttura. Se fosse confermato il timore di decine di vittime, il bilancio del borgo Reatino salirebbe ben oltre i 100 morti, facendo del paese ancor più il simbolo drammatico del terremoto che ha colpito l’Italia centrale. Si scava ancora con le ruspe e a mani nude tra i palazzi crollati e l’Hotel Roma e nel pieno del centro storico, nella zona più difficile da raggiungere e più pericolosa per i crolli. I colpi dello sciame sismico si ripetono improvvisi, costringendo i soccorritori a fughe pericolose. E’ stato il sindaco, Sergio Pirozzi, a rivelare che le vittime del crollo dell’Hotel potrebbero essere in numero altissimo. “Potrebbero esserci 70 persone sotto le macerie”, ha detto il primo cittadino, secondo il quale “il paese non esiste più”. L’Hotel Roma rischia di diventare quella che fu a L’Aquila la Casa dello studente. La sua insegna pende penosamente tra i detriti, mentre inizia la notte lunga di Amatrice.


