Chieti. Una cerimonia partecipata ha concluso, sabato scorso, la quinta edizione del concorso fotografico a premi sulla natura in città indetto dal WWF Chieti-Pescara in collaborazione con il Museo universitario in occasione di “Urban Nature 2022”. La cerimonia è stata arricchita da Maria Teresa Indirli e Marcella Spaziano, socie WWF, che hanno letto alcuni brani d’autore sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente per sottolineare ancora di più il significato del concorso e dell’evento nazionale che lo ispira: la riscoperta e la valorizzazione della natura in città.
Hanno partecipato concorso 26 immagini, provenienti anche da fuori regione, tutte di qualità, tant’è che la giuria (il direttore del Museo professor Luigi Capasso, il tenente colonnello dei Carabinieri Forestali Marco Santilli e la delegata regionale del Wwf Italia Filomena Ricci) ha avuto difficoltà nella scelta delle tre opere vincitrici.
Nel suo intervento durante la premiazione la presidente del Wwf Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco, nel sottolineare l’importanza della partecipazione di diversi concorrenti da fuori regione e di tanti giovani e giovanissimi, ha aggiunto: “Avremmo voluto premiare tutti, ma almeno per quest’anno non è stato possibile. Per la prossima edizione, la sesta, il Museo ha annunciato l’intenzione di pubblicare un volume che ospiterà tutte le foto sin qui presentate. Saremo felici di offrire a tutti coloro che hanno partecipato in questi primi cinque anni una copia di questa pubblicazione, sperando che tanti vogliano cimentarsi anche nell’edizione 2023 continuando in una meritoria caccia fotografica della natura in città”.
Qui di seguito il riepilogo dei premi con, in corsivo, le motivazioni della giuria:
Primo premio (un fine settimana gratuito nell’Oasi Wwf di Anversa degli Abruzzi, offerto dall’Oasi Wwf e Riserva Naturale Regionale “Gole del Sagittario”) ad Alexander La Gumina per l’opera “Natura, degrado e religione” (Trento, 2022), in cui “L’immagine coglie, con una efficace sintesi, la commistione tra interventi umani che, pur se legati al sentimento religioso, vengono lasciati in abbandono e che la natura non vìola ma riconquista e quasi esalta pur crescendo in una modalità che ai nostri occhi può apparire “disordinata” e “fuori posto” e che è invece segno della vitalità della pianta che cresce come e dove può”.
Secondo premio (confezione di prodotti “Terre delle Oasi” offerta dall’Oasi Wwf e Riserva naturale regionale “Lago di Penne”) a Margherita Di Giambattista per l’opera “Scalinata” (Giardini di S. Clotilde Lloret De Mar, Girona, Spagna, 2017), che rappresenta “Un manufatto umano abitualmente frequentato (com’è evidenziato dalle figure in alto) eppure “riconquistato” dalla natura che si è insediata lungo i gradini arricchendo e valorizzando l’opera dell’uomo. Questa foto ha ben colto il senso del concorso: la natura in un contesto urbano può arricchire la vita di noi tutti, aiutandoci a stare meglio e regalandoci bellezza e serenità”.
Terzo premio (selezione di volumi naturalistici di pregio offerti da Cogesctre Edizioni di Penne) a Giacomo Cardea per l’opera “L’albero secolare” (Roma, 2017), in cui “La forza della natura efficacemente rappresentata cogliendo, nell’immagine proposta, un albero che benché costretto a cercare una strada non diretta nel suo slancio verso il cielo, ha saputo conservare la propria maestosa dignità anche a fronte delle costruzioni dell’uomo che lo circondano mentre nel frattempo è capace di offrire dimora a muschi e felci che crescono e proliferano sul suo tronco inclinato”.