Bussi. Continuare ed eventualmente integrare le misure di prevenzione, adottare tempestivamente le misure di messa in sicurezza, rimuovere tutti i rifiuti depositati in modo incontrollato nelle discariche, provvedere alle ulteriori operazioni di bonifica e ripristino ambientale.
Sono le azioni che la Edison è tenuta a portare avanti, dopo essere stata individuata quale responsabile dell’inquinamento delle aree denominate 2A e 2B, nel Sin di Bussi (Pescara), sede della cosiddetta megadiscarica dei veleni più grande d’Europa. Lo stabilisce un’apposita ordinanza, datata 26 giugno 2018, emessa dalla Provincia di Pescara al termine di indagini andate avanti circa un anno.
L’attività investigativa è stata condotta dalla Polizia Provinciale, in collaborazione con il ministero dell’Ambiente, l’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta), la Regione Abruzzo e il Forum H2O. L’area oggetto del provvedimento è complessivamente di oltre 70.000 metri quadri, con migliaia di tonnellate di rifiuti ma non è più di proprietà di Edison dal 1981 quando è stata acquisita da Ausimont. Nel 2002 è subentrata Solvay e dal 2018 è del Comune di Bussi.
Il punto della situazione è stato fatto nel corso di una conferenza stampa. Presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il comandante della Polizia provinciale, Giulio Honorati, il sindaco di Bussi sul Tirino, Salvatore Lagatta, Lucina Lucchetti, funzionaria dell’Arta, e Augusto De Sanctis del Forum H2o.
Come riportato nell’ordinanza, le indagini hanno accertato “il nesso di causalità tra i cicli produttivi del polo industriale di Bussi e i rifiuti prodotti e smaltiti, prima del 1981 e dal 1981, in violazione delle autorizzazioni regionali, nelle discariche 2A e 2B e aree circostanti”. Evidenziata, inoltre, la “necessità di impedire la continuazione della contaminazione diffusa derivante dai rifiuti presenti nelle due discariche e aree limitrofe e nelle acque sotterranee per la tutela della salute pubblica e rimozione delle fonti di contaminazione”.