Pescara. Si è riunita questa mattina la Commissione Consiliare congiunta “Politiche Sociali” e “Istruzione” per discutere l’avviso pubblico 2025/2026 relativo al “Buono Libri”, la misura destinata alle famiglie con un ISEE non superiore a 15.493,71 euro per il rimborso delle spese sui libri di testo delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Nel corso della seduta, il consigliere Marco Presutti ha evidenziato due criticità che, a suo avviso, compromettono l’efficacia del provvedimento.
La prima riguarda l’esclusione totale dei libri di testo in formato digitale (Tipologia C). Come spiegato dal responsabile del Servizio Sistema Educativo, la Regione Abruzzo, nel recepire la normativa nazionale (L. 448/98), non prevede questa tipologia tra le spese rimborsabili. Tuttavia, Presutti sottolinea l’incoerenza di tale scelta:
“È un paradosso: la normativa nazionale spinge da anni per la digitalizzazione, ma questa opzione viene incredibilmente penalizzata in relazione al rimborso per le famiglie più svantaggiate, negando così il senso stesso della misura di legge.”
Il consigliere ha ricordato che, secondo i dati dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), i libri digitali rappresentano ormai circa il 5% delle adozioni a livello nazionale e consentono un contenimento dei costi, rendendone l’esclusione ancora più irragionevole. “È assurdo che il bando neghi il rimborso proprio sull’opzione più economica”, ha aggiunto Presutti.
La seconda criticità evidenziata riguarda i tempi di erogazione dei rimborsi, che rischiano di arrivare alle famiglie solo nella primavera del 2026, molti mesi dopo l’acquisto dei libri. La Delibera di Giunta Regionale che ha stanziato i fondi è infatti datata 21 ottobre 2025, mentre il bando comunale scade il 30 gennaio 2026.
“Le famiglie hanno comprato i libri a settembre, sostenendo da sole l’intera spesa. Se la Repubblica interviene dopo sei mesi, non rimuove alcun ostacolo: costringe le famiglie più fragili ad anticipare somme che non hanno, mettendole in ulteriore difficoltà.”
Presutti ha quindi invitato i Presidenti di Commissione a coinvolgere formalmente il Sindaco e l’Assessore alla Pubblica Istruzione, affinché la questione venga affrontata direttamente con la Regione.
“Il sostegno al diritto allo studio deve essere rapido ed efficace, non un intervento assistenziale tardivo. Chiediamo che la Regione Abruzzo modifichi radicalmente i tempi, anticipando le procedure per garantire i rimborsi a ridosso della spesa, e aggiorni la normativa per includere anche i testi digitali, sanando un’esclusione ormai anacronistica.”
Conclude così Presutti, ribadendo che il diritto allo studio non può attendere sei mesi di burocrazia.



