Chieti. Polemiche incrociate fra gli schieramenti dopo che questa mattina in Consiglio comunale a Chieti è venuto meno il numero legale. ”La maggioranza di centrodestra, presente compatta in
Consiglio Comunale era pronta alla discussione e all’approvazione dei due punti all’Ordine del giorno, ma un’opposizione irresponsabile, con la complicità di tre consiglieri comunali poco coraggiosi nel passare nelle file del centrosinistra e troppo comodi nel restare seduti sugli scranni della maggioranza, ha determinato la mancanza del numero legale necessario alla continuazione dell’assise civica- commentano i consiglieri comunali di Forza Italia Marco D’Ingiullo, Maura Micomonaco, Emiliano Vitale, Stefano Maurizio Costa e Elisabetta Fusilli.
La modifica del Regolamento del Consiglio Comunale era stata ampiamente discussa nell’apposita commissione e aveva trovato la condivisione di tutti anche nella Conferenza dei Capigruppo convocata prima del Consiglio. Sarebbe stato quanto meno etico, dunque, che sia i sedicenti consiglieri di maggioranza che l’opposizione – aggiungono i consiglieri di Fi – avessero garantito la loro presenza per l’approvazione del provvedimento. Così non è stato e nel frattempo l’Ente, anziché rendere esecutiva la nuova delibera, ‘conta’ solo i gettoni di presenza intascati da chi ha abbandonato l’aula. Chi ama veramente Chieti – concludono i consiglieri di maggioranza – continua a dimostrarlo con senso di responsabilità e lavoro per la città, nonostante le tante difficoltà, diversamente da chi pensa ad alimentare tensioni e a riempirsi la bocca di
inutili annunci”.
Per Enrico Raimondi, consigliere comunale de L’Altra Chieti, già candidato sindaco ”è evidente che il sindaco Di Primio non può più contare sulla maggioranza che ha vinto le elezioni comunali e sarebbe opportuno, a questo punto, verificare se c’è ancora un numero sufficiente di consiglieri comunali disposti a sostenere ancora questa giunta. Forse sarebbe il caso di far pronunciare i cittadini – conclude Raimondi – mettendo fine ad una esperienza amministrativa da più punti di vista fallimentare”.
Secondo il capogruppo di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo, già candidato sindaco, ”doveva rappresentare la risposta forte di coesione della maggioranza a sostegno del sindaco Di Primo dopo il ritiro delle sue dimissioni e, invece, il primo banco di prova si è rivelato l’ennesimo flop della coalizione che, al consiglio comunale di oggi, non è riuscita nemmeno a garantire il numero legale per poter far partire i lavori. Un vero e proprio messaggio dall’inequivocabile sapore dell’avvertimento da parte di qualche partito di maggioranza – dice ancora Di Paolo –
, ansioso di passare alla conta e, quindi, al ”peso numerico” in vista del rimpasto di giunta annunciato dal primo cittadino. Senza considerare il solito stucchevole giochetto dei ”malpancisti solitari” sempre in cerca di occasioni per rivendicazioni personali ed ora, con l’approssimarsi della scadenza della consiliatura, anche posizionamenti politici di convenienza con fughe politiche in avanti. Se queste sono le premesse – conclude Di Paolo – , non è difficile preventivare che per il sindaco Di Primo, questo scorcio di consiliatura, non sarà certo una passeggiata e pagarne le spese sarà, oltre naturalmente la comunità cittadina, anche e soprattutto la sua giacca, tirata da tutte le parti”.