Bucchianico. Bucchianico si prepara a festeggiare il Patrono d’Abruzzo, San Camillo de Lellis. Domenica 13 luglio i devoti di San Camillo torneranno a rivivere uno dei pellegrinaggi più imponenti che raggiungono annualmente il Santuario di Bucchianico, città natale del Santo dei malati e innovatore e umanizzatore dell’assistenza infermieristica.
La Marcia della Carità, giunta alla 34ma edizione, organizzata dall’UNITALSI e dai Camilliani, partirà alle
ore 20.00 da Chieti, dalla chiesa di San Domenico al Corso. All’arrivo della Marcia la notte proseguirà in preghiera, animata dai gruppi parrocchiali locali e dai religiosi camilliani, con le reliquie del corpo di San Camillo che saranno esposte in piazza fino al mattino del 14 luglio. Al termine della santa messa prevista alle ore 6.00, le reliquie saranno traslate nuovamente nella Cripta del Santuario, dove saranno esposte fino al prossimo 30
novembre. La sera del 14 luglio alle ore 20.30 inizierà la commemorazione del Transito del Santo (Roma, 1614) e a presiedere la solenne celebrazione sarà il Cardinale Baldassare Reina, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma. Inoltre, per celebrare la presenza delle reliquie del corpo di San Camillo a Bucchianico, Poste Italiane attiverà un servizio filatelico temporaneo con bollo speciale. Nello stesso giorno del 14 luglio sarà possibile timbrare il bollo speciale sulla cartolina filatelica realizzata dall’artista bucchianichese Michela di Lanzo.
Il 15 luglio invece sarà l’Arcivescovo di Chieti-Vasto, Mons. Bruno Forte, a presiedere il pontificale per la benedizione dell’olio per la lampada votiva a San Camillo. Gli enti offerenti quest’anno saranno la Città di Loreto (Marche) e l’Arma dei Carabinieri. Un anno di particolare benedizione per la comunità civile e religiosa di tutta la Regione Abruzzo che in questi giorni celebra le virtù e si impegna a vivere l’esempio di uno dei suoi più illustri concittadini. “Nessuno di noi è vagabondo in questo mondo – dice il Rettore del Santuario, p. Germano Santone – ma tutti siamo pellegrini di speranza. In questo anno santo – prosegue – in cui celebriamo anche i 450 anni dalla conversione del Santo (2 febbraio 1575), Camillo ci insegna a non soccombere alle nostre infedeltà e fallimenti, ma a ritrovare il coraggio, attraverso la reciproca e solidale vicinanza dei fratelli e sorelle, necessario per compiere cose grandi nella vita”.