L’Aquila. Bruno Petriccione confermato Presidente dell’Associazione ecologista Appennino Ecosistema.
Riunita all’Aquila, l’Assemblea dell’Associazione nomina i nuovi responsabili e rilancia le attività per la protezione degli ecosistemi montani su basi scientifiche e legalitarie
L’Aquila, 08/09/2025. Nel corso dell’Assemblea annuale tenutasi lo scorso 6 settembre all’Aquila, l’Associazione Appennino Ecosistema ha rinnovato i suoi organi confermando come suo Presidente il giuri-ecologo aquilano Bruno Petriccione, Colonnello dei Carabinieri per la Biodiversità nella riserva, tra i fondatori dell’Associazione della quale era Presidente già da tre anni.
L’Associazione, nata nove anni fa e che conta ora circa 150 soci, ha ormai al suo attivo molti risultati della sua incessante attività, condotta sempre con rigore scientifico e su solide basi giuridiche, tra i quali: il successo ottenuto lo scorso anno per contrastare il tentativo di procedere all’abbattimento dei cervi in Abruzzo, dichiarato illegittimo ed illegale dalla giustizia amministrativa; l’avvenuta costituzione parte civile nel procedimento penale contro il responsabile dell’uccisione dell’orsa Amarena, che vedrà l’udienza risolutiva il prossimo 26 settembre presso il Tribunale di Avezzano;
la redazione e la conclusione del processo partecipato che porterà presto all’approvazione del Piano di gestione della Riserva Naturale Orientata “Monte Velino”, sulla base di collaborazione formale con il Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro; lo sblocco dell’impasse relativo alla mancata attuazione delle Linee guida nazionali sulla Valutazione di Incidenza Ambientale, della quale la Commissione Europea si è impegnata a chiedere conto al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, per contrastare le pratiche elusive messe in atto in centinaia di casi da parte delle Amministrazioni Regionali e Comunali, con relativa compromissione dello stato di conservazione di importanti habitat e specie tutelati a livello europeo. Molte attività sono state svolte nell’ambito del Coordinamento Italiano per la Tutela degli Ambienti Naturali dai Grandi Eventi (CI TANGE), cui l’Associazione aderisce insieme ad altre 54 Associazioni nazionali e locali, con l’invio di diffide, osservazioni e denunce per evitare la realizzazione di grandi eventi estivi nelle aree naturali protette di tutta l’Italia (Tarvisio, Capracotta, Minturno, etc.).
L’Assemblea ha deciso il lancio di una nuova campagna per l’effettiva tutela delle aree della Rete Natura 2000 dell’Unione Europea in Abruzzo, considerato che la Regione Abruzzo continua a non rispettare le norme che regolano la procedura di Valutazione di incidenza ambientale, obbligatoria in tali aree. Innumerevoli sono infatti i procedimenti di V.Inc.A. in corso illegittimi, in quanto non conformi alle Linee guida approvate a livello nazionale nel 2019 e recepite dalla Regione Abruzzo nel 2021. L’Associazione proporrà alla Regione stessa di organizzare congiuntamente una serie di attività formative per assicurare che tutti i soggetti coinvolti siano a conoscenza delle procedure e dei contenuti della V.Inc.A., li comprendano realmente e possano quindi applicarli in ogni circostanza seguendo le procedure obbligatorie per legge. Le attività saranno rivolte al personale della Regione, a quello delle Amministrazioni Comunali, delle Associazioni ambientaliste, degli Ordini professionali interessati, delle Guardie Ecologiche Volontarie e dei Carabinieri Forestale.
Una seconda grande campagna dell’Associazione, che sarà condotta in collaborazione con le Associazioni Salviamo l’orso e Rewilding Apennines, proporrà prima alle comunità locali di Luco dei Marsi, Trasacco, Collelongo e Civita d’Antino e poi all’Amministrazione Regionale la designazione del Sito di importanza comunitaria del Monte Longagna, un vero e proprio ponte ecologico di circa 3.600 ettari che congiunge le importati aree già incluse nella Rete UE Natura 2000 del Parco Nazionale d’Abruzzo e del Monte Salviano, in modo da proteggere in modo efficace vasti ed imponenti habitat prioritari di importanza unionale (faggete a Taxus e Ilex) e garantire lo spostamento di specie chiave come l’orso bruno marsicano e il lupo appenninico.