Pescara. Questa mattina gli agenti della Polizia di Stato di Pescara hanno dato esecuzione alla ordinanza di custodia cautelare in carcere di due 17enni immigrati disposta dal GIP dell’Aquila, per i delitti di estorsione ed atti persecutori.
La richiesta dell’odierna misura era stata fatta dalla Procura dei Minorenni dell’Aquila, a fronte degli elementi investigativi rappresentati dalla Squadra Mobile pescarese, che si era occupata di una serie di episodi delittuosi verificatisi nello scorso mese di agosto nelle zone centrali di questo capoluogo, riuscendo ad individuare un gruppo di giovani immigrati nordafricani che erano soliti intrattenersi in prossimità della stazione e degli stabilimenti balneari, soprattutto in ore serali e notturne, approfittando della forte affluenza di persone per commettere reati predatori o anche semplicemente per vessare ignari malcapitati, avvalendosi della forza del gruppo e, talvolta, armati anche di mazze e coltelli.
In particolare nei confronti di una delle vittime, il gruppo aveva commesso una vera e propria estorsione, strappandole di mano il telefono e pretendendo un pagamento per la restituzione; nei confronti dello stesso ragazzo, le condotte vessatorie, consistenti per lo più in percosse e minacce aggravate anche dall’utilizzo di strumenti atti ad offendere, sono state ripetute più volte, al punto da ingenerare un grave stato d’ansia nel malcapitato e pertanto configurare anche il reato di atti persecutori.
Proprio questi reati di estorsione ed atti persecutori sono stati contestati ai diciasettenni arrestati oggi, i quali avrebbero agito in gruppo insieme agli altri maggiorenni, 6 dei quali erano anch’essi stati sottoposti a custodia cautelare in carcere nel mese di novembre scorso, quando il gip e la Procura di Pescara avevano ravvisato a carico di questi ultimi un’associazione a delinquere “finalizzata alla commissione di più reati di violenza privata, minaccia aggravata, percosse, estorsioni… mediante scorribande nel centro cittadino in tempo di notte e vessazione di occasionali passanti”.
Questa mattina, i minori sono stati rintracciati da personale delle Squadre Mobili di Pescara e Roma in due comunità site in provincia di Roma e sono stati associati in un istituto penitenziario minorile.
Nel rispetto della presunzione d’innocenza, si precisa che le responsabilità per i fatti contestati nell’ordinanza cautelare, seppur basate su elementi considerati gravi al punto da fondare la misura restrittiva della libertà di cui si è detto, devono essere comunque poste al vaglio dell’attività processuale e che gli odierni indagati non possono essere ritenuti colpevoli fino alla conclusione di tutti i gradi di giudizio.