L’Aquila. Dalla sua bacheca Facebook il gruppo Salviamo l’Orso interviene sul caso dei bocconi avvelenati ad Anversa degli Abruzzi, dove sarebbero 18 i cani rimasti vittime delle polpette killer. I banditi hanno però colpito anche a Pescocostanzo e Campo di Giove dove sono morti altri cani, molti dei quali di razza. “Perché non vietare per mesi tutte le attività, pascolo, caccia, raccolta tartufi, sui terreni disseminati di bocconi avvelenati? – propone l’associazione – Cosa si aspetta a spingere chi vive e lavora sulle nostre montagne a diventare custode interessato della propria terra”. Bocconi killer anche a Campo Di Giove e sono a base di lumachicida (metaldeide usato in agricoltura) quelli seminati a Pescocostanzo (Aq) hanno ucciso 2 cani, border collie, di una masseria nel Bosco di Sant’Antonio, come segnalato Dalla Parte dell’Orso, attivissima associazione impegnata sul territorio, nata pochi anni fa a Pettorano sul Gizio (Aq), che ha chiesto una bonifica delle aree in cui si sono registrati i casi di avvelenamento così come, per Anversa, chiedono interventi il Comune e la riserva naturale delle gole del fiume Sagittario. Il Corpo Forestale dello Stato è entrato in azione con i cani antiveleno proprio per proteggere l’areale frequentato dai mammiferi. Il servizio veterinario della Asl 1 (L’Aquila Sulmona Avezzano) è stato mobilitato. Singolare poi è una immagine che ci è stata recapitata per posta elettronica, realizzata a Pratola Peligna, sempre in provincia dell’Aquila, dove lo scorso lunedì 3 carcasse di cuccioli di cinghiale sono state rinvenute sull’area verde antistante la stazione ferroviaria, sconosciuta la causa dei decessi. Il luogo del ritrovamento è vicino alla strada, ma solo una delle bestiole presenta una ferita che però non sarebbe causata da un impatto. Uno dei cuccioli presenta una strana smorfia sulla bocca, probabile sintomo di un avvelenamento. “Legislazioni più civili ed avanzate, come la Spagna, prevedono il divieto di pascolo e altre attività. Vogliamo continuare a far finta di niente o peggio a giustificare il paesano e il vicino di casa che in fondo volevano solo liberarsi delle volpi, piuttosto che dei topi o delle cornacchie, e pazienza se ti hanno ammazzato il cane o ci è andato di mezzo l’orso? – continua Salviamo l’Orso – Che ne pensa della nostra proposta Nunzio Marcelli, l’allevatore oggi vittima degli avvelenamenti, ma che spesso in passato si è scagliato contro Parchi e Riserve, considerati invenzioni ed Enti inutili se non addirittura controproducenti, non bastano forse i suoi paesani a “proteggere la preziosa fauna abruzzese”?.