L’Aquila. “Un piano vaccinale immediato e uno specifico indennizzo per l’acquisto di tutte le dosi di vaccino. È a rischio un’economia secolare che va tutelata e salvaguardata con velocità e determinazione”.
È il commento di Coldiretti Abruzzo in merito all’allerta sanitaria scattata nella regione per la diffusione della Blue tongue, la febbre catarrale degli ovini (detta anche Lingua blu), riscontrata in zone circoscritte delle province di L’Aquila e Teramo.
“Precisiamo che si tratta di una malattia virale non trasmissibile all’uomo – sottolinea il presidente di Coldiretti Abruzzo, Pietropaolo Martinelli – tuttavia, la diffusione tra gli allevamenti tramite insetti vettori può causare febbre e decesso degli ovini, con gravi perdite economiche per gli allevatori.
Il rischio è la più grave crisi del settore ovino e la perdita di un sistema economico legato a due dei più importanti prodotti della tradizione: l’arrosticino abruzzese e il formaggio di pecora”.
Coldiretti chiede l’impegno delle istituzioni nel mettere in campo tutte le soluzioni necessarie a tutela della filiera zootecnica, a partire dal reperimento dei vaccini per contenere la corsa dei contagi.
Il diffondersi della malattia porta infatti al calo della produzione di latte e al blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie, con pesanti ricadute economiche per le aziende colpite.
“Attualmente – sottolinea il direttore di Coldiretti Abruzzo, Marino Pilati – è stato attivato dalle autorità regionali un piano di contenimento con zone di restrizione per il movimento del bestiame e sorveglianza attiva sui capi, oltre ad alcuni interventi di profilassi.
L’allerta resta comunque alta nel comprensorio montano del Teramano e in alcune piccole aree dell’Aquilano, dove si concentra una delle maggiori realtà di allevamento estensivo e transumante dell’Abruzzo.
Per questo – conclude Pilati – non dobbiamo abbassare la guardia e agire immediatamente”.