La Chiesa, nonostante le guerre, le alluvioni, le pandemie e anche nonostante gli errori commessi, è ancora lì, salda nel cercare di cambiare le cose, di migliorare soprattutto se stessa, di migliorare il mondo.
Non c’è stato dittatore e non c’è stato popolo, non c’è stata ideologia e non c’è stata cultura, non c’è stata terra e non c’è stato universo, non c’è stato fuoco e non c’è stata acqua, che abbiano fermato la Chiesa.
Perché la Chiesa non è di noi fedeli, non è dei preti, non è dei vescovi, non è dei papi, e non è neanche di San Pietro: la chiesa è di Cristo.
Tutto passa, solo Dio resta.
Pietro è ognuno di noi, con la sua fragilità, con i suoi tradimenti, con i suoi sentimenti e con le sue paure.
Quello che noi possiamo fare è rimanere discepoli di ciò in cui crediamo e non cadere nel rischio di essere discepoli di quello che vuole e che dice la gente.
Quello che possiamo fare e seguire il cielo piuttosto che la terra, essere pecore nelle mani del Buon Pastore, ma non pecoroni nelle mani della società.
Se anche Pietro, con le sue debolezze, è riuscito a essere la colonna rocciosa su cui si regge la Chiesa, allora anche noi possiamo dare di più e fare la differenza.
Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. Mt 16,13-19