L’Aquila. “Che il caso di Psichiatria seminasse più di una perplessità e dubbi era cosa nota sin dagli inizi di aprile, quando è nato il problema dei contagi, quando si è ventilato il trasferimento a Villa Serena e quando l’assessore Verì in conferenza ha comunicato i casi positivi riscontrati nel reparto e da qui l’intenzione di farne un reparto Covid, ma senza chiarire su quali basi o riscontri sanitari si fondasse tale decisione.
Eppure le occasioni non sono mancate, perché da allora aspetto risposte che non sono arrivate, al contrario del prevedibile caos del reparto, che è invece esploso con tutta la forza temuta”, così il consigliere regionale PD Antonio Blasioli sul conflitto che si sta consumando all’interno del reparto dell’ospedale civile di Pescara.
“Avevo sollevato i dubbi e le incertezze legate alla trasformazione di psichiatria in reparto covid perché è un reparto che ha bisogno di elevati standard di sicurezza” argomenta Blasioli “e manifestato anche preoccupazione per il trasferimento in una realtà privata, proprio per le stesse ragioni, ma anche per la collaborazione che c’è tra il reparto di psichiatria ed altri reparti (pronto soccorso e reparti diagnostici). Ma la complessità vera, tutta ancora da risolvere, sta a monte.
In un’intervista l’assessore alla Sanità aveva giustificato la decisione per la presenza di un focolaio all’interno di psichiatria, contagio di cui chiediamo da tempo riscontro e che non abbiamo trovato. Poi si è scelto di trasformare Psichiatria in Psichiatria covid a servizio di tutta la Regione, ma ad oggi non troviamo le ragioni nemmeno di questa scelta, né risposte su dove sono stati ricoverati i malati psichiatrici di Pescara e su dove verranno ricoverati nel prossimo futuri.
Ci sono state ben due le lettere in cui manifestavo perplessità e chiedevo chiarimenti e interventi, inviate il 23 e il 30 aprile, precedute da una nota in cui si paventava ciò che, purtroppo, oggi è successo. Sulla stampa leggiamo di una contrapposizione dura fra operatori sanitari e vertici del reparto, ma nulla a proposito delle iniziative della Regione che, come più volte è accaduto anche durante l’emergenza, al posto di affrontare le criticità, spera che si risolvano da sole o le minimizza, com’è accaduto con le RSA per esempio, dove, magari avrebbero trovato i focolai che vedevano altrove e che non hanno mai cercato.
Dunque torno a chiedere, questa volta pubblicamente, vista la scarsa collaborazione riservatami: da cosa nasce la decisione di fare di Psichiatria un reparto psichiatrico Covid? Com’è stato gestito il focolaio Covid di cui parlava la Verì e, soprattutto, c’è stato o no, e, se non era vera, cosa mirava a giustificare? Che direttive o circolari sono state impartite al personale per la nuova organizzazione? Il personale ha DPI adeguati?
Ma soprattutto, dove sono stati inviati i nuovi pazienti psichiatrici negativi e quelli futuri e dove verranno eseguiti i day hospital che prima venivano ospitati in reparto? E come, senza che ciò costituisca un problema per pazienti particolarmente deboli e abitudinari? E’ stata approntata una sinergia con il Pronto Soccorso? E, in ultimo, considerato il Covid hospital di nuova realizzazione, sono previste strutture adeguate per la cura dei positivi psichiatrici in modo che il reparto torni alla normalità? Fra quanto tempo l’ottimo reparto di psichiatria di Pescara tornerà a fornire prestazioni giornaliere e ricoveri visto che l’ordinanza 56 del Presidente della Regione già prevede di qui a qualche giorno la riapertura dell’ospedale a tutte le attività prepandemia?”