Teramo. Muore per sospetta infezione da coronavirus ma la famiglia resta bloccata a Bali e non può riportarlo a casa. Diego D’Ignazio, 73 anni, biologo dell’ospedale di Teramo in pensione si trovava sull’isola dell’Indonesia dove si era recato per far visita a uno dei figli insieme alla moglie e collega, Paola De Bernardinis, quando a seguito di una presunta infezione da Covid19 si spegne. La famiglia abruzzese ora è bloccata con l’urna del padre a Bali da oltre un mese senza poter tornare in Italia. Come raccontato dal “Corriere della Sera” Diego si è sentito male pochi giorni dopo l’arrivo in Indonesia, avvenuto tra il 14 e il 15 febbraio scorsi. Febbre alta, tosse, problemi respiratori, non ce la faceva ad alzarsi dal letto.
Quando lo hanno portato nell’ospedale di Kupang, nella vicina isola di Timor, stava già malissimo, con un edema polmonare e l’ossigeno al 60 per cento, e per lui non c’è stato più niente da fare. Nel frattempo anche la moglie Paola e il figlio Massimo si sono ammalati e sono finiti in auto-isolamento. A loro è stato prescritto solo paracetamolo ma, fortunatamente, l’esito è stato diverso anche se erano spaventatissimi, “la febbre arrivava fino a 39”, racconta il figlio Luigi, colpito dagli stessi sintomi pochi giorni dopo averli raggiunti. Impossibile eseguire il tampone, gli ospedali non erano attrezzati.
Le ceneri di Diego, la cui salma è stata cremata il 26 febbraio, sono ancora bloccati a Bali. Il rientro sarebbe dovuto avvenire il 9 marzo, ma la partenza non è ancora avvenuta. Insieme alla moglie ci sono i figli Massimo, che nell’isola di Rote gestisce un b&b, e Luigi, che appresa la notizia li ha raggiunti dall’Italia insieme alla compagna Carlotta. Per ora per nessuno della famiglia è stato possibile far rientro in Italia nonostante gli sforzi dell’ambasciata italiana a Giacarta.