Bracciano. “L’Italia del biologico continua a crescere – al Sud come al Centro e al Nord – e consolida la sua leadership a livello europeo, sia per superfici, sia per numero di operatori, con un ettaro su 5 di Sau agricola del Paese coltivato a bio”. Così il sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo, in occasione della presentazione dei dati dell’ultima edizione del rapporto “Bio in cifre”, che si è tenuta oggi a Bracciano, nel corso dell’annuale “Appuntamento con il bio”.
“Nel 2024 la crescita potrà essere ancora più sostenuta grazie ai molteplici interventi che abbiamo messo in campo in questi mesi per il settore – continua il sottosegretario Masaf – . Dal via libera al Piano d’azione nazionale ai provvedimenti a sostegno dei biodistretti e delle filiere bio – ha ricordato D’Eramo – al piano per le sementi bio, al Fondo per le mense scolastiche bio fino agli investimenti su innovazione e ricerca. Questo modello di agricoltura può essere protagonista di un progetto di sviluppo virtuoso di molte aree, specie quelle interne e di montagna, coniugando sostenibilità, valorizzazione dei prodotti tipici e dei territori, sicurezza alimentare e salute, garantite da regole e controlli”.
“Rimane centrale la questione dei consumi interni, dal loro rilancio dipende il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti come Paese. Lavoriamo per ridurre la burocrazia, sostenere la filiera e realizzare quanto prima il Marchio del biologico italiano. Un marchio che dovrà essere riconoscibile dal grande pubblico e in grado di raccontare la qualità e la tradizione delle produzioni Made in Italy. Unito a una corretta informazione e comunicazione, potrà dare nuovo slancio al settore per continuare così anche in futuro ad essere un modello di riferimento”, ha concluso D’Eramo.