Pescara. E’ stata inviata dal Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari una missiva formale alla Regione Abruzzo al fine di segnalare le problematiche riguardo il mal funzionamento delle biblioteche regionali, e in particolar modo della città di Pescara. Le rimostranze arrivano da cittadini fruitori delle biblioteche, soprattutto studenti.
“Con la Risoluzione n.78/V del 09/03/2023, il Consiglio Regionale ha impegnato il Presidente della Giunta e il governo Regionale a far installare le reti wi-fi per l’utilizzo dei servizi internet all’interno della biblioteche regionali – spiega Pettinari – tra le numerose biblioteche interessate dalla Risoluzione del Consiglio troviamo anche la biblioteca “Gabriele D’Annunzio” di Pescara.
Una biblioteca che per anni ha rappresentato il cuore dello studio e dell’informazione per pescaresi di tutte le età. Eppure il maggior numero dei disservizi segnalati dall’utenza riguardano proprio questa biblioteca inserita all’interno dell’Edificio della Provincia di Pescara. La rete Wi-Fi non risulta più fruibile, nonostante ne risulti attivata la predisposizione. Inutile sottolineare quanto questo servizio sia importante in uno spazio pubblico, anche alla luce del fatto che il servizio in precedenza era erogato e i frequentatori della biblioteca ne potevano fruire. Si è appreso, inoltre, che la rete Wi-Fi risulta presente negli Uffici della Provincia, ma essendo criptato non è utilizzabile, per cui necessiterebbe della stipula di una convenzione tra gli Enti, affinché anche gli utenti della biblioteca possano tornare ad utilizzarla.
All’interno della biblioteca ci sono cinque computer, in parte frutto di donazioni di privati, i quali pur essendo funzionanti non possono essere utilizzati anche indipendentemente dall’accesso alla rete internet perché a detta del personale l’assenza della rete Wi-Fi non permetterebbe l’utilizzo dei computer. Analogo problema sull’uso del Wi-Fi è stato segnalato anche nella Biblioteca F.Di Giampaolo, sito sulla Tiburtina a Pescara. In entrambe ci riferiscono la ridotta disponibilità di prese per la corrente elettrica di cui soltanto pochissime postazioni di lettura sono fornite, e pertanto, si chiede di provvedere a un ampliamento della dotazione delle stesse.
Gli utenti, per quanto concerne la Biblioteca D’Annunzio, lamentano che gli orari di apertura non compatibili con le esigenze di studenti universitari e fruitori, i quali necessiterebbero dell’uso della biblioteca per un maggior numero di ore. Oggi, infatti, a quanto ci risulta la Biblioteca è aperta esclusivamente dalle ore 9.00 alle 13.30 (lun/ven) e dalle 15.00 alle 17.30 (mart/giov).
Altra problematica è l’assenza di eventi e i gruppi di lettura nonché la presentazione di libri, attività connotanti di una biblioteca, che nella D’Annunzio sono molto rari, quasi inesistenti. Il personale preposto da mesi promette che si è in attesa di “indicazioni per ripartire”, ma nulla di certo viene riferito a chi chiede ulteriori aggiornamenti. L’anacronistica situazione in cui versa la Biblioteca si evince anche dall’assenza di pagine social. La D’Annunzio, infatti, aderisce soltanto alla pagina social Facebook BIA (BIBLIOTECHE IN ARUZZO). In questo modo si taglia fuori una amplissima fetta di popolazione giovane e, soprattutto in questo momento storico, sappiamo quanto sia importante raggiungere i giovani e giovanissimi che probabilmente ignorano l’esistenza di una infrastruttura della cultura che potrebbe, in qualità di agenzia sociale, annodare i fili di una variegata comunità e metterli in comunicazione tra loro.
Il problema della mancanza di personale non investe solo la mancanza di social. Ormai è ridotto a pochissime unità: da un numero di 18 addetti, negli ultimi 20 anni, si è passati alla presenza, nella biblioteca G. D’Annunzio di solo n. 3 dipendenti al front-office complici i pensionamenti e il blocco delle assunzioni. Il medesimo problema ossia della grave carenza di personale è presente anche nella Biblioteca Di Giampaolo. Entrambe le biblioteche restano chiuse il venerdì pomeriggio e il sabato, privando gli studenti e i cittadini di spazi studio importanti.
Dal punto di vista infrastrutturale la biblioteca d’Annunzio presenta problemi nei servizi igienici. Per anni il bagno maschile è stato gravato da uno scarico notevolmente difettoso e solo di recente sono intervenuti degli operai, con il risultato che il bagno è stato dichiarato “inagibile” e quindi chiuso con fuoriuscita talvolta di cattivo odore nell’attigua sala ove è localizzato un distributore di snack e bevande.
Inoltre il flusso idrico dei rubinetti, nonostante i recenti lavori di posa in opera di un nuovo lavabo, risulta spesso insufficiente anche per un semplice lavaggio delle mani. E’ utile ricordare che le prescrizioni di igiene personale impongono di non veicolare infezioni trasmissibili per contatto interumano, come ampiamente sperimentato nella pandemia da Covid-19.
Quello che forse non è chiaro a chi ci governa è che per molti cittadini le biblioteche sono l’unico luogo dove l’informazione, la lettura di un quotidiano, di un settimanale, di un libro sono disponibili gratuitamente.
E l’abbandono di questi presidi della cultura e della socializzazione è un passo indietro verso quel senso di comunità che auspico per la nostra Regione e per la nostra città. Pertanto ho chiesto a Regione Abruzzo di intervenire. Mi piacerebbe vedere bibliotecari, opportunamente formati e motivati, fornire un ottimo servizio agli studenti e agli altri utenti della biblioteca, in quanto posseggono gli strumenti e le conoscenze per scoprire tutto ciò che è disponibile in moltissime discipline.
La biblioteca pubblica al tempo di Google dovrebbe essere più digitale, essere presente sui social network. Inoltre, la biblioteca “G. D’Annunzio” quale edificio storico, che risale al 1929, va salvaguardata e conservata con una manutenzione costante e competente, a difesa del patrimonio storico-architettonico della nostra Regione. In essa sono presenti mobilio, codici e testi di grande pregio culturale nonché di valore economico, probabilmente inestimabile.
Alla luce di quanto su esposto, ho chiesto di conoscere tutte le azioni che verranno intraprese per risolvere le problematiche rappresentate dai cittadini, affinché la biblioteca al centro della città di Pescara, il cui valore storico-artistico viene quotidianamente depauperato e svilito, unitamente al personale che vi opera, possa tornare ad essere luogo di incontro, di formazione e di aggregazione di giovani e giovanissimi, anche alla luce delle nuove tecnologie digitali, come succede con le biblioteche presenti in tantissime altre città italiane” conclude.