Berlusconi e l’Abruzzo, l’amicizia con l’avezzanese Gianni Letta, la sfida per dare agli aquilani una nuova casa in poche settimane. Non ci sono solo le passerelle elettorali e le comparse per le varie inaugurazioni nelle pagine degli archivi storici dell’Abruzzo dove compare Silvio Berlusconi. Il cavaliere infatti aveva un rapporto particolare con la regione verde d’Europa.
Era il 2009 quando il terremoto distrusse l’Aquila provocando 309 vittime. Da allora, come nel suo stile, Berlusconi si dedicò dal primo giorno alla questione. Fu tra i primi ad arrivare e a interfacciarsi con la gente dell’Aquila. Rimangono nella memoria la nuova dentiera per nonna Anna, 73 anni, che l’aveva lasciata a casa fuggendo per mettersi in salvo dal terremoto, fino ai giocattoli per i bambini.
Furono 27 le visite del cavaliere nelle zone terremotate nel giro di pochi mesi. Arrivò a portare il G8 all’Aquila, dall’8 al 10 luglio. Arrivarono in Abruzzo, da tutto il mondo, i leader, capi di Stato e di Governo dei Paesi del G8, a cui si aggiunsero altri capi di Stato e di Governo invitati e i vertici di numerose organizzazioni internazionali.
L’Abruzzo fu una delle regioni dove fin dall’inizio Berlusconi conquistò più voti. Celebri le sue visite a Pescara e a L’Aquila in occasione delle campagne elettorali. Una volta, in corso Umberto, a Pescara, prese una scaletta e improvvisò un comizio in città tra la gente attonita e divertita che batteva le mani e inneggiava al cavaliere.
E poi i suoi amici abruzzesi, primo su tutti Gianni Letta. Suo braccio destro, consigliere politico su Roma, amico inseparabile. Il marsicano gli è stato vicino fino alla fine, con la sua caratteristica discrezione.