L’Aquila. Dopo un mese e mezzo il nome del candidato presidente non c’è e la pazienza è finita. Lo ha detto chiaramente Forza Italia, tramite il senatore Pagano, e lo ribadisce ai nostri microfoni anche Giuseppe Bellachioma, responsabile abruzzese della Lega. “Aspiravamo a guidare la coalizione abruzzese, ma non per egoismo, ma perché, lo sappiamo noi e lo sanno tutti, il grado di percezione e fiducia che l’elettorato ha nei nostri confronti e nei confronti di Salvini è elevatissimo”.
Cosa sarebbe cambiato se al posto di Fratelli d’Italia ci foste stati voi?
“Una coalizione con un nostro candidato ci avrebbe permesso di affrontare una campagna elettorale col vento in poppa. E’ chiaro che l’accettazione del candidato di FDI presupponeva un metodo di condivisione che, però, è cambiato in itinere”.
Cosa è cambiato, precisamente?
“Sono cambiate le regole d’ingaggio. Il metodo iniziare era: FDI avrebbe indicato una terna di nomi che poi sarebbe stata condivisa con chi rappresenta i partiti sul territorio. Questo non è stato fatto. La terna dei nomi sarà stata anche fatta, ma non è stata proposta e controproposta ai segretari dei partiti e delle liste civiche che dovrebbero entrare a far parte della coalizione di centrodestra. Ancora una volta è rimbalzata a Roma”.
Marsilio, Morra, Foschi: questo è il triumvirato proposto da Fratelli d’Italia. Cosa ne pensa di ciascuno di loro?
“Qualche dubbio mi sovviene. Ognuno di loro ha varie criticità: Morra ha perso le elezioni amministrative ed è usurato politicamente. Marsilio non è abruzzese e il messaggio che potrebbe andare all’elettorato è che nessuno è stato capace di trovare un conterraneo. L’Italia agli italiani e l’Abruzzo agli abruzzesi. Questo mi sembra evidente. Foschi è inesperto a livello politico, ma in virtù della sua professione medica conosce molto bene i problema della sanità abruzzese, che coprono l’80% del bilancio. Mettendo al fianco di Foschi una squadra di persone competenti, però, questo problema si supera”.
FDI afferma che non si tratta di tempo perso poichè anche altre regioni sono in alto mare..
“Come Lega avremmo speso 48h a indicare il nome del candidato. Questo va detto. Dopo un mese e mezzo FDI non ha trovato nulla. Parlano anche di Piemonte e Basilicata, ma questo non ha senso. Ognuno guarda a casa propria. Da noi, se togli dicembre, si vota fra due mesi”.
Il tempo a disposizione, però, sembra essere finito. Lei questo lo ha comunicato apertamente?
“Non mi arrogo il diritto di spaccare una coalizione, però mi prendo la responsabilità di richiamare all’attenzione e far vedere che stiamo dando un’immagine di centrodestra in stato di confusione, pur essendo vagamente unito. Si decida al più presto. Non possiamo aspettare. FDI deve convocare al più presto il tavolo nazionale. C’è una regione che sta aspettando, ho una visione molto più pratica”.
Questo non sta accadendo però.
“Non vorrei che la Meloni sia confusa perchè in attesa della sentenza della Raggi a Roma..”
La Lega è pronta, però, per la campagna elettorale?
“Ho pronte le liste e 70 persone che lavorano a un programma che proporremo entro il 15 novembre. Poi lo perfezionerò. Ma il punto è sempre lo stesso: chi ci rappresenta? Noi andiamo avanti ma manca il punto di riferimento. Noi faremo una grande campagna elettorale, come siamo abituati a fare, ma voglio dare una mano anche a chi ci mette la faccia e ci dovrà rappresentare. Ma se non so chi è, come faccio?”.
Quindi, chi da questa situazione ne è veramente pregiudicato è la Lega..
“In questo momento il messaggio che arriva agli abruzzesi è solo di confusione. I soldati si preparano in tempo di pace, non di guerra. Stiamo andando in guerra senza preparare un esercito. E manca un generale che ci guidi. Uso termini forti, ma almeno l’idea arriva chiara e precisa”.
Fin quando aspetterete?
“Abbiamo pazienza, ma fino a un certo punto. Sono preoccupato perchè stiamo dando punti di vantaggio al M5S che sta facendo girare il suo candidato già da un mese e, allo stesso tempo, non vorrei far tornare in vita un PD morente che attraverso confusione e spaccatura nel centrodestra può candidare Legnini che, detto francamente, mi spaventa più di Sara Marcozzi. Almeno lui ha valore politico importante”.
Si parla anche di un colloquio tra Marsilio e Di Stefano con il primo che avrebbe offerto al secondo la vice presidenza della regione Abruzzo. Sembrerebbe che Di Stefano abbia rifiutato.
“Non ho contezza di questo incontro ma comunque lascia il tempo che trova. Quindi, o Marsilio ha la certezza di essere il candidato oppure non ha valore. Fabrizio Di Stefano sta facendo un grande lavoro sul territorio con le sue civiche, è persona competente, di esperienza e, quindi, un grande valore aggiunto. Però, se il segretario della Lega deve rispettare le indicazioni che vengono dal tavolo nazionale, pur a malincuore, e il candidato spetta a Forza Italia, penso che sarebbe imbarazzante e precludente per le liste civiche in appoggio al centrodestra che potrebbero decidere di fare un percorso diverso”.