Pescara. Si è conclusa martedì 9 maggio la campagna di raccolta firme per presentare un progetto di legge costituzionale di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata.
A livello nazionale l’obiettivo delle 50mila firme è stato ampiamente raggiunto e superato: sono oltre ottantamila gli italiani che hanno aderito all’iniziativa, firmando il disegno di legge che pone paletti alle richieste di autonomia, specificando in particolare che ISTRUZIONE, SANITA’, TUTELA DEL LAVORO e INFRASTRUTTURE devono restare di competenza esclusiva dello stato. Anche la FLC CGIL Abruzzo Molise ha dato un grande contributo per il raggiungimento dell’obiettivo: lunedì 9 maggio abbiamo consegnato al Coordinamento nazionale a Roma oltre 2.000 firme cartacee (foto della consegna in allegato), che insieme alle centinaia di firme raccolte on line con lo Spid fanno delle nostre regioni quelle che in percentuale hanno contribuito maggiormente al risultato finale.
I numeri raggiunti premiano lo straordinario impegno che da novembre scorso in Abruzzo ha visto coinvolti in prima linea la FLC CGIL e il Coordinamento per la democrazia costituzionale.
In questi mesi la FLC CGIL ha organizzato numerose iniziative; abbiamo incontrato i lavoratori della scuola nelle tante assemblee effettuate; abbiamo raccolto firme con banchetti nelle piazze abbiamo organizzato convegni e seminari, in cui sono intervenuti eminenti studiosi (dal Prof. Viesti a Mario Ricciardi). Nel corso delle assemblee, discutendo con i cittadini nelle piazze è emersa in particolare una forte preoccupazione sulla regionalizzazione del sistema d’istruzione e delle altre competenze che devono rimanere allo stato.
Il primo obiettivo è stato raggiunto, ora il Parlamento dovrà calendarizzare la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare, la prima di modifica costituzionale con la nuova regolamentazione. Sappiamo benissimo che la lotta contro l’autonomia differenziata è solo all’inizio: l’impegno delle forze di chi si oppone allo stravolgimento dell’assetto istituzionale, democratico e solidaristico del nostro paese, garantito dalla nostra Costituzione, dovrà continuare con maggiore intensità nelle prossime settimane.
E’ necessario che i nostri rappresentanti istituzionali, la delegazione parlamentare, la politica regionale tenga in considerazione questo risultato e si confronti su questi temi: non è possibile aderire ad un progetto senza tener conto del parere dei cittadini. Noi continueremo a mobilitarci in ogni modo per manifestare la nostra contrarietà a questa scellerata riforma.