Chieti. Autista di bus aggredito e malmenato. A denunciare il fatto, accaduto il 19 dicembre, è Pasquale Romano, segretario provinciale Faisa-Cisal Chieti.
“Siamo a denunciare quanto è accaduto nella serata del 19 dicembre 2023 ad un Operatore di Esercizio, dipendente di una delle società di trasporto presenti sul territorio della provincia di CHIETI. L’aggressione, che si è verificata a bordo del mezzo di trasporto, ha come causa il rispetto del Codice della Strada; infatti, in base a quanto ci viene illustrato dall’Operatore di Esercizio in questione, l’aggressore che si trovava lungo la strada della SS.16 nei pressi di Borgata Marina, comune di Torino di Sangro, attendeva il servizio di trasporto per raggiungere la propria destinazione. Al passaggio del servizio, il nostro assistito riteneva di non poter fare la fermata per la salita, a causa della reale condizione di scarsa sicurezza in un contesto in cui, sulla SS.16 la fermata bus è inesistente e un eventuale azzardo all’interruzione della corsa avrebbe potuto mettere in pericolo l’incolumità dei viaggiatori presenti a bordo e dello stesso conducente. Tale situazione però, non è stata recepita dall’aggressore che, al fine di farsi giustizia, ha pensato di raggiungere il pullman alla fermata presso il distributore di VASTO Nord, salire a bordo e aggredire l’Operatore di Esercizio. Ovviamente il nostro assistito, per come è stato malmenato e offeso, ha richiesto l’intervento della Polizia e del 118 il quale dopo essere stato soccorso e trasportato in ospedale è stato dimesso con una diagnosi di 7 giorni di convalescenza.
Quanto accaduto ad un lavoratore che è anche padre di famiglia, non può essere un elemento da sottovalutare soprattutto quando nel proprio dovere ci sono il rispetto delle regole e del Codice della strada, cosa che non sembra essere recepita da chi pensa ancora che l’autobus può essere utilizzato come si voglia; abbiamo capito, nel tempo, che i conducenti sono diventati elemento su cui scaricare qualsiasi evento che arrechi danno ai trasportati anche se non direttamente responsabili dei fatti.
Quanto raccontato mette comunque in piena rilevanza la totale mancanza di senso civico e del rispetto verso le persone che operano in questo settore; non è la prima denuncia che questa Federazione ha fatto sull’argomento in oggetto, ma da diverso tempo chiediamo che vengano messe in opera maggiori misure atte alla tutela del personale che è front-office delle società di trasporto. La consapevolezza che le Fermate Bus sono da considerare infrastrutture di sicurezza del servizio di trasporto sembra non voler entrare nel buon senso comune. La carenza cronica dei fondi da destinare alle infrastrutture e la scarsa educazione all’utilizzo del mezzo di trasporto sono elementi che creano questi episodi. Ci aspettiamo anche da questo episodio, che la società di Trasporto e gli enti preposti prendano le dovute misure atte a garantire una maggiore tutela verso i conducenti”.