Teramo. Sono 12 le ordinanze di sgombero degli edifici firmate ieri dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, in seguito alle lesioni del sisma di domenica 30 ottobre: tra questi lo storico Palazzo Cerulli (con due negozi al piano terra), due abitazioni in città e altre nelle frazioni di Valle San Giovanni, Garrano e Mezzanotte, per un totale di 39 nuclei familiari. Salgono così a 187 gli edifici inagibili.
Il Comune ha chiuso però due delle tre aree di accoglienza notturna, predisposte per il ricovero delle persone le cui abitazioni erano state dichiarate inagibili. Le famiglie gradualmente stanno, infatti, optando tra la scelta dell’autonoma sistemazione o dell’ospitalità in strutture ricettive. Ciò determina l’assottigliarsi del numero dei fruitori per i quali è ora sufficiente l’unico centro del PalaGiorgioBinchi all’Acquaviva che rimarrà aperto, con lettini e disponibilità di pasti, per circa 150 posti letto. Sabato prossimo non si svolgerà il mercato settimanale. La decisione è legata alle verifiche in corso degli edifici del centro storico situati lungo il percorso. Da oggi avviate verifiche sulle scuole dai tecnici della Protezione civile della Dicomac. Il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso ieri a Teramo e Campli per monitorare la situazione post terremoto prima di recarsi a Roma a Palazzo Chigi per una riunione sul sisma con Vasco Errani. Il vicepresidente Giovanni Lolli ha incontrato i cittadini di Castelli e Torricella Sicura. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio a Cortino e Crognaleto mentre l’assessore Dino Pepe ad Ancarano.
Un censimento visivo sui beni religiosi, sul tribunale e su tutta l’edilizia pubblica per “accelerare la stima dei danni e per non rispondere con avverbi a chi ci chiede un numero e quel numero non deve essere ‘spanciato’ ma a proposito”. Lo ha chiesto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, al sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi. Per quel che riguarda le case popolari, al presidente della Regione, in sopralluogo a Teramo, è stato illustrato lo status di verifiche e sgomberi nel territorio della provincia: le prime sono state 98 (per 1178 alloggi), i secondi 6 e tra questi anche, nelle ultime ore, quello di un condominio a Teramo. D’Alfonso ha chiesto a Brucchi se ci fosse la necessità di container abitativi, offerta che il primo cittadino ha rifiutato, essendo in calo il numero dei senzatetto (adesso attestato attorno alle 120 unità), per via del completamento delle procedure di autonoma sistemazione.
“Sarà allargata la platea dei tecnici, faremo convenzioni con gli ordini professionali, qui c’è una tradizione di ingegneria, sceglieremo privilegiatamente l’ingegneria per allargare le professionalità: punteremo ad avere 200 unità in Abruzzo che seguiranno una graduatoria di gravità e di estensività”: lo ha ribadito il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, a Teramo nel corso del sopralluogo al termine del quale ha annunciato che tutti i danni verranno indennizzati, a patto che venga provato il rapporto causa-effetto. Il governatore poi si è detto “preoccupato, da presidente della Regione e non come vice commissario di Errani, dell’immediatezza della verifica e del riparo del ponte di San Gabriele”, uno dei tre viadotti che a Teramo unisce le due sponde della città attraversata dal torrente Vezzola, al centro di una disputa sulla titolarità tra Comune, Provincia e Anas, e da tempo gravemente lesionato. “Ho detto al Genio Civile di verificare e intervenire subito ¬ ha reso noto ¬ per non assistere all’evolversi della ‘cricca’, cioè la rottura dell’infrastruttura”.