Sulmona. Uno striscione con la scritta “Fuori la Snam dal nostro territorio” è stato esposto a Sulmona, davanti all’Annunziata, durante il corteo della Giostra Cavalleresca.
L’iniziativa degli attivisti che da oltre 17 anni si oppongono alla centrale e al metanodotto della multinazionale del gas è stata decisa soprattutto per informare i tanti turisti che in questo periodo frequentano la città ovidiana che è in atto uno scempio inaudito contro la volontà non solo dei cittadini ma anche delle istituzioni da essi elette.
Il governo, infatti, sostengono gli attivisti, al solo scopo di favorire gli interessi economici della Snam, ha imposto al territorio un’opera del tutto inutile, dannosa e pericolosa. E ciò nonostante le ripetute pronunce di contrarietà da parte del Comune, della Provincia e della Regione Abruzzo.
Lamentano gli attivisti come sia incredibile che, mentre le conseguenze disastrose del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti, si continui a buttare denaro (un miliardo e 500 milioni di euro) per infrastrutture fossili che ne sono la causa principale.
Ma il danno non riguarda solo il clima perché le ruspe della Snam, per poter costruire la centrale, hanno devastato un’importante area archeologica distruggendo le testimonianze di un insediamento umano risalente a 4200 anni fa. Si tratta di un vero e proprio crimine culturale compiuto con il consenso degli organi governativi e che impoverisce una città ricca di storia e d’arte qual è Sulmona.
Anche l’ambiente e l’economia locale sono colpite pesantemente. Non solo sono stati tagliati illegalmente 317 alberi di ulivo in un’area contigua al Parco nazionale della Maiella ma è stato anche sottratto un consistente spazio di corridoio faunistico all’Orso bruno marsicano, specie ad altissimo rischio di estinzione nonché simbolo dell’Abruzzo. La realizzazione della centrale e del metanodotto Linea Adriatica incideranno in modo fortemente negativo sulle attività agricole sottraendo, o limitando, le coltivazioni per centinaia di ettari.
L’inquinamento prodotto dalla centrale peggiorerà srxonfo molti la salute dei cittadini e sarà un deterrente negativo per lo sviluppo turistico del comprensorio. Opere come il metanodotto e la centrale, inoltre, data la loro intrinseca pericolosità, sono incompatibili con un territorio altamente sismico come quello dell’ Abruzzo interno.
L’iniziativa, di protesta e di informazione nello stesso tempo, verrà riproposta oggi nella giornata finale della Giostra Cavalleresca.