giudiceChieti. Ha respinto le accuse, compresa quella di essere stato trasferito da altri istituti per vicende a sfondo sessuale, e ha detto di essere stato trasferito esclusivamente per motivi di salute dei genitori
anziani, il docente finito agli arresti domiciliari, venerdì scorso, con l’accusa di atti sessuali su un alunno minorenne per fatti avvenuti in un istituto superiore della provincia di Chieti, di cui l’uomo è stato preside, e in un’abitazione. L
‘uomo, assistito dall’avvocato Alessandro Troilo di Lanciano, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Chieti Andrea Di Bernardino, ha anche fornito una piantina della scuola, da lui redatta, per dimostrare che ciò di cui lo studente lo accusa, ovvero gli atti sessuali in presidenza, sarebbe stato
visibile all’esterno, da altri dirigenti con porte comunicanti sempre aperte e dai bidelli: quindi a scuola non è mai accaduto nulla.
Per quanto riguarda l’incontro avvenuto nell’abitazione del preside, secondo la difesa l’alunno vi si recò nel 2019, quando era maggiorenne. Anche in quella circostanza, secondo la difesa, non avvenne nulla di ciò che viene contestato. Confermata la circostanza che studente e preside si sono conosciuti
su una chat di incontri, ma al tempo stesso il docente ha negato di aver mai compiuto atti sessuali su minori.
Il legale ha presentato istanza di revoca dei domiciliari o di una misura più blanda; il gip si è riservato la decisione. Il pm Marika Ponziani ha dato parere negativo. L’avvocato Troilo si è detto fiducioso.