Pescara. In merito all’assoluzione dell’ex Presidente della Regione Abruzzo Chiodi e degli Assessori Castiglione e Chiodi, l’ex deputato Gianni Melilla dichiara che: ”quelle vicende, che ebbero una eco enorme su tutta la stampa regionale e nazionale, formarono l’opinione dei cittadini sulla Regione Abruzzo e in generale sui politici.
I qualunquisti (non li ho mai chiamati populisti perché il popolo è una cosa seria e i populisti veri, quelli russi dell’Ottocento erano rivoluzionari che pagavano con la vita, come il fratello di Lenin, che fu impiccato, la loro lotta contro lo zarismo) sono stati i beneficiari elettorali e politici di quel clima di odio e disprezzo verso la politica e i partiti.
Quei giornalisti che hanno soffiato sul fuoco dell’antipolitica con argomenti spesso falsi e pretestuosi dovrebbero riflettere sulla loro campagna contro partiti e istituzioni”. Melilla continua dicendo che ”Libri e articoli, trasmissioni televisive, nuovi “politici” e jene di ogni risma, hanno picconato la democrazia rappresentativa e la politica.
É il risultato oggi è una cultura popolare prevalente fondata sul nazionalismo, sulle promesse elettorali non realizzate ma che hanno rubato i voti, sulla demagogia e la lotta all’Europa (e non invece a chi ha diretto le politiche europee della austerità, che niente però ha a che vedere con l’idea giusta e lungimirante della Unione Europea).
Chiodi, Castiglione e Gatti escono dunque assolti, hanno pagato un prezzo politico grave e personalmente immagino la loro sofferenza durata tanti anni. Lo stesso in questi anni é successo a tante altre persone delle Istituzioni. Riflettiamo tutti”. ”Chi ha condannato a priori strumentalizzando politicamente questa inchiesta, chi ha sparato i mostri in prima pagina, almeno chieda scusa e dia lo spazio giusto alla notizia della assoluzione.
Ma così non sarà purtroppo. E molti continueranno nella loro vocazione giustizialista (salvo quando ci capitano loro e si scagliano contro chi si è comportato male, ma dimenticando quello che in questi anni hanno fatto ogni qualvolta c’è stata una inchiesta penale che riguardava politici e persone delle Istituzioni)”.
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