Chieti. Una “sperimentazione” immaginata come esperienza da estendere ad
altre aree delle zone interne nelle quali portare assistenza sanitaria, Pizzoferrato avamposto di un’organizzazione diffusa sul territorio che la Asl Lanciano Vasto Chieti sta sviluppando per concretizzare quella sanità di prossimità finora mai realizzata.
Una novità di approccio sottolineata dagli amministratori locali che hanno preso parte al sopralluogo effettuato dalla Direzione Asl nell’ambulatorio utilizzato per la Guardia medica per verificarne le condizioni e quantificare l’investimento da sostenere per attivare un punto di erogazione che diventi riferimento per le popolazioni di Pizzoferrato e Gamberale.
Un ruolo preminente lo avrà l’infermiere di comunità, figura innovativa e centrale nell’assistenza territoriale con la finalità di migliorare la salute dei pazienti attraverso la presa in carico e l’aiuto nella gestione del percorso di cura per evitare riacutizzazioni di malattie croniche e ricoveri in ospedale. Oltre ad assicurare prestazioni di assistenza infermieristica (prelievi, medicazioni, rilevazione dei parametri vitali, terapie infusionali), svolge una funzione di supporto fondamentale in territori lontani dalle Case di comunità e caratterizzati da una presenza numerosa di persone anziane, per le quali cronicità e aderenza alle terapie sono il principale problema di salute. Di qui
l’assoluta utilità di una figura di riferimento sul posto, integrata con il medico di medicina generale Luigino Di Pangrazio, con gli altri professionisti e con la Centrale Operativa Territoriale che coordina i servizi domiciliari
di tipo sanitario e sociale. Il nuovo modello diffuso sarà avviato subito con l’assunzione di due infermieri destinati a Pizzoferrato utilizzando la procedura delle stabilizzazioni o la graduatoria del concorso che sarà
ufficializzata a giorni. Per l’adeguamento della struttura la Direzione Asl ha stimato un investimento di circa 100 mila euro, da portare a termine in quattro mesi. Nelle intenzioni del direttore generale Thomas Schael il
“modello Pizzoferrato” sarà un’esperienza pilota per le aree interne.