Teramo. Solo nelle ultime 4 settimane, in provincia di Teramo sono state controllate circa 12mila persone, 228 delle quali sanzionate (102 per assembramento, 8 per mancato uso di dpi, 108 per spostamento senza giustificato motivo) e sono state denunciate all’autorità giudiziaria 3 persone per inosservanza del divieto di mobilità dalla propria abitazione in quanto positive al virus. Inoltresono stati effettuati 1721 controlli nei confronti delle attività o esercizi commerciali, con l’elevazione di 35 sanzioni e 2 chiusure amministrative.
È quanto emerso ieri mattina nel corso del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal Prefetto Angelo de Prisco a seguito della emanazione dell’ordinanza numero 12 del presidente della Regione Abruzzo con cui i Comuni di Roseto, Silvi e Pineto sono stati classificati zona rossa. La riunione, che si è svolta in videoconferenza, ha costituito l’occasione per un più approfondito esame della situazione epidemiologica in ambito provinciale e ha visto la partecipazione, oltre che dei vertici delle forze dell’ordine, del presidente della Provincia, del sindaco di Teramo, del direttore generale della Asl, del direttore sanitario e referente regionale per il piano vaccinale, e dei comuni di Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Atri e Silvi. Nel corso della riunione i vertici della Asl hanno posto l’accento sulla diffusione delle varianti del Covid-19 e la conseguente impennata dei contagi, elementi che hanno indotto la Regione, sulla scorta dei dati sanitari, alla misura restrittiva per i tre comuni costieri, a ridosso dell’area metropolitana di Pescara, in un’ottica di massima prudenza e tutela della salute pubblica, alla quale è seguita una rimodulazione dei servizi di controllo da parte delle dorze dell’ordine nonché un rafforzamento dei presìdi nelle vie di accesso e di uscita dalle relative zone.
“Al termine del serrato confronto tra le istituzioni in campo”, sottolinea la Prefettura in una nota, “massima disponibilità è stata assicurata ai sindaci da parte del prefetto nel caso in cui ritengano necessario adottare ordinanze di chiusura di strade e piazze in funzione anti-assembramento, attraverso la pronta convocazione del comitato, che allargato alla partecipazione degli organi sanitari, possa consentire una decisione ponderata in modo da comporre in uno giusto equilibrio gli interessi in campo delle libertà individuali e della tutela della salute pubblica”.