L’Aquila. “La ASL 1 Abruzzo è stata condannata dalla CORTE DI CASSAZIONE per aver demansionato gli infermieri ledendone la dignità professionale”. Hanno dichiarato il vice segretario provinciale Salvatore Placidi, il Vice Segretario Provinciale Marcello Ferretti e il Segretario Provinciale FIALS Simone Tempesta.
“La FIALS ha creduto nella lotta per i diritti intrapresa da 3 infermieri e, con il patrocinio dell’Avvocato Deborah Di Pasquale coadiuvata in Cassazione dall’avvocato Stefano Lopardi, ha intrapreso una lunga lotta nella ferma convinzione che il demansionamento sia la violazione peggiore, la cattiveria più grande che il datore di lavoro possa fare ai propri dipendenti e che per questo vada sanzionata con tutti i mezzi consentiti dall’ordinamento.
La Suprema Corte ha sancito un nuovo e sacrosanto principio secondo il quale agli infermieri non possono essere imposte, in maniera assoluta, mansioni, totalmente estranee alla loro professionalità né possono essere pretese mansioni di livello inferiore o prettamente manuali perché in netto contrasto con il carattere altamente specializzato ed intellettuale della professione infermieristica a meno che non ricorra un’obiettiva esigenza e che siano marginali rispetto a quelle proprie dell’inquadramento o che quando tale marginalità non ricorra, la mansione inferiore sia meramente occasionale.
La FIALS non accetterà mai che si tenti di mutare, come ha fatto la ASL in sede di giudizio, l’accezione giuridica del demansionamento in un diverso significato etico che porta a mortificazione ogni buon diritto, fino a ridurre, quella dell’infermiere, ad una professionalità solo proclamata ma non esercitata. Va messo in risalto che le rivendicazioni della FIALS sono iniziate quando ai vertici dell’azienda vi era un diverso direttore generale ed un diverso dirigente dell’ufficio legale.
La ASL ha violato l’obbligo del datore di lavoro di adibire i lavoratori alle mansioni per le quali sono assunti o alle mansioni equivalenti nell’ambito della classificazione professionale prevista dal contratto collettivo di riferimento.
La Segreteria Provinciale FIALS è orgogliosa di aver sostenuto i lavoratori che hanno avuto il coraggio di dire basta a sistematiche mortificazioni e di essere riuscita a far riconoscere loro il diritto ad “essere infermieri” e un risarcimento per il danno subìto pari al 6% della retribuzione per ogni anno di demansionamento, circa 15.000,00 euro per ogni lavoratore che ha fatto ricorso.
La FIALS ad oggi può costatare, dopo la sentenza della Corte D’Appello che già aveva sanzionato la ASL, un lieve miglioramento delle condizioni lavorative ma in molte Unità Operative la situazione è ancora critica per carenza o assenza di tutte le figure professionali previste che genera inevitabilmente un illegittimo slittamento di mansioni così che gli infermieri e i tecnici si trovino a supplire alle mansioni degli OSS e i medici a quelle degli infermieri.
I lavoratori che si sentano umiliati nello svolgimento del loro lavoro troveranno sempre l’appoggio di questa O.S. nella loro battaglia per il rispetto dei diritti, fondamentali e non. Si diffidi di tutti coloro che fino ad ora, all’interno della ASL 01 Abruzzo, non hanno fatto nulla in merito alla dequalificazione professionale ma che sicuramente saranno pronti, da ottimi DIROTTATORI, a fornire (solo ora!) il loro sostegno
La carenza generata dall’eventuale soppressione dei contratti produrrà l’effetto di rallentare la macchina organizzativa dell’Azienda anche perché le procedure del concorso per l’assunzione di 53 amministrativi ancora non sono ultimate.
Questa organizzazione sindacale ha già intrapreso ulteriori ricorsi per difendere dal demansionamento gli infermieri ma anche i tecnici sanitari di radiologia medica oltre le vertenze per il riconoscimento del buono pasto in osservanza delle innumerevoli sentenze di cassazione in merito. La FIALS di L’Aquila invita tutti i lavoratori che si sentono demansionati o che vedono i loro diritti negati a contattare i nostri referenti sindacali per avere il giusto supporto alle loro istanze”.