L’Aquila. “Da quanto abbiamo appreso in questi giorni, risulta che la ASL1 non paga, o ha pagato solo parzialmente, le aziende appaltatrici che forniscono servizi essenziali, quali, per esempio, quelli di manutenzione. Infatti, dette aziende hanno già denunciato, avviando, in taluni casi, anche le azioni legali previste allo scopo, il mancato e/o parziale pagamento, da parte dell’azienda sanitaria, del corrispettivo per le prestazioni fornite dal personale impiegato dal 2024 fino ad oggi”. Questo è quanto denuncia la Cgil L’Aquila.
“Peraltro, in taluni casi, le fatture inviate dalle aziende sono state addirittura contestate dalla ASL1 con motivazioni varie. Senza contare che, in altri casi, la ASL1 ha persino smesso di inviare alle aziende predette gli ordinativi necessari per l’emissione delle fatture e che il saldo degli arretrati ammonterebbe ad almeno dieci milioni di euro (cifra, questa, ancora da verificare), essendo coinvolte ben più di un’impresa. Ciò mette a rischio non solo decine di posti di lavoro, ma anche la qualità dei servizi forniti alla ASL1 e, di conseguenza, all’intera collettività. Infatti, alcune aziende, di fronte al mancato e/o parziale pagamento delle fatture, che si protrae da circa un anno, hanno minacciato di avviare procedure di licenziamento collettivo”, prosegue il sindacato.
“Le aziende, dopo aver sempre provveduto a corrispondere regolarmente ai lavoratori e alle lavoratrici la retribuzione mensile, si trovano oggi in seria difficoltà a causa della condotta della ASL1. Questo comportamento rischia, pertanto, di generare una grave crisi occupazionale e salariale ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici che operano attivamente, con turni anche di dodici ore al giorno, h24, trecentosessantacinque giorni all’anno, da anni, per fornire servizi essenziali al sistema sanitario, in un territorio già fragile e segnato da una progressiva desertificazione occupazionale. Senza contare che la condotta della ASL1 potrebbe determinare l’ennesimo arretramento in termini di qualità e quantità dei servizi erogati a favore di utenti, pazienti e di tutto il personale che opera nella ASL1. Tali circostanze, mai verificatesi prima, rischiano di compromettere non solo la tenuta occupazionale, ma anche la continuità nell’erogazione dei servizi agli utenti e ai pazienti”, dichiara la Cgil.
“Inoltre, i mancati pagamenti, se privi di reali, concrete e circostanziate motivazioni, potrebbero indicare che la ASL1, con tale condotta, voglia semplicemente ridurre i costi, esponendosi al rischio di contenziosi giudiziari e aggravando la già difficile situazione economico-finanziaria in cui versa, con pesanti ricadute sulle tasche dei cittadini e delle cittadine”, precisano i rappresentanti della Cgil.
La Cgil L’Aquila vuole avere la situazione chiara: “Chiediamo, quindi, di conoscere l’esatto ammontare del debito complessivo che la ASL1 ha nei confronti delle aziende appaltatrici che forniscono servizi essenziali e le reali motivazioni della mancata corresponsione dei corrispettivi dovuti. Per le stesse ragioni, abbiamo già provveduto, in data odierna, a inoltrare, con estrema urgenza, una richiesta di audizione alla Commissione Vigilanza della Regione Abruzzo, alla presenza della Direzione Strategica della ASL1, dell’Assessora alla Sanità, della Direttrice del Dipartimento Salute, del responsabile della UOC Bilancio e Risorse Finanziarie della ASL1 e del Collegio Sindacale della ASL1”.
“È, infatti, nostra intenzione adoperarci per la salvaguardia del perimetro occupazionale e salariale dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti, nonché della qualità dei servizi destinati al personale che opera nella ASL1, ai pazienti e all’intera collettività”, conclude il sindacato.