Pescara. “Assistenza sanitaria negata a circa 320mila cittadini residenti a Pescara e provincia, liste di attesa penalizzate da tempi biblici che di fatto ostacolano il diritto alla salute”, scrive il segretario PD Unione Comunale di Pescara Antonio Caroselli. “La Asl di Pescara vanta il triste primato negativo delle lungaggini burocratiche, come anche testimoniano i dati ufficiali ricavati dalla commissione sanità del Partito Democratico dell’Unione comunale di Pescara, dallo studio effettuato sul Cup Sanità Abruzzo”. https://sanita.regione.abruzzo.it/canale-assistenza-territoriale/cup. “Le tabelle relative a dicembre 2022 riflettono l’idea di un’assistenza sanitaria di altri mondi: in classe di priorità ”P” ( prestazioni da erogare entro max 120gg) 383 giorni di attesa per una prima visita endocrinologica, ad esempio, contro i 32 della Asl di Chieti, 269 i giorni di attesa prima di potersi sottoporre a una RM dell’encefalo . Ad esempio, su appena 61 richieste per “colonscopia” in totale, da effettuare per legge al massimo entro 120 giorni, l’attesa è invece di 346 giorni contro, ad esempio, i 6 giorni di attesa alla Asl di Teramo”.
“Più in generale, Pescara registra tempi medi di prestazioni a 99 giorni nella somma delle varie classi di priorità, ovvero più di sei volte Teramo e quattro volte Chieti. Dati allarmanti, soprattutto in prospettiva, già ampiamente noti solo consultando le cronache giornalistiche, con riferimento specifico, come elemento distintivo di una abnorme crisi, all’inferno dantesco del nuovo Pronto Soccorso di Pescara. Inoltre, denuncia il Pd di Pescara, proiettato comunque verso una più ampia disamina della vertenza-sanità, la legge di bilancio 2023 della Regione non ha rinnovato i finanziamenti per le liste di attesa (due milioni e 400mila euro solo per Pescara) con un prevedibile aggravamento dei tempi di attesa già notevolmente insostenibili. Il Partito Democratico di Pescara rivolge dunque un appello alla Regione Abruzzo e al Sindaco di Pescara anche nella sua qualità di Presidente della Conferenza dei sindaci che ha anche il dovere della tutela della salute dei cittadini, per mettere a terra le necessarie soluzioni per un’assistenza sanitaria degna di questo nome, che abbatta i tempi di attesa che si protraggono da anni, nella logica di un’intesa produttiva che rispetti i dettami del PNGLA, (ndr Piano Nazionale Gestione delle Liste di Attesa perché la sanità non sia negazione di un fondamentale diritto umano: quello alla salute”, conclude Caroselli.