L’Aquila. “Gli avvisi pubblici della Asl aquilana continuano ad andare deserti poiché in un momento storico in cui il medico ha forte potere contrattuale, i giovani preferiscono scegliere aziende più attrattive e che siano in grado di fornire maggiori garanzie”.
Lo precisano il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti e i componenti del coordinamento Uil Fpl Medici Antonello Fabbri, Gianna Tollis e Mario Di Staso. Una questione, quella della mancata attrattività che si somma a gravi problematiche rimaste irrisolte, nonostante i vari cambi di management che si sono susseguiti. “Il professor Romano promise, all’incirca nove mesi fa, una ventata di aria nuova, che avrebbe dovuto essere caratterizzata da attenzione capillare alle esigenze dei singoli territori, dalla gestione meritocratica dell’Azienda sanitaria a loro affidata, dal reclutamento delle risorse umane in ciascun ambito, dalla partecipazione delle parti sociali alle decisioni e alle scelte aziendali – aggiungono – Nemmeno uno di questi punti è stato portato a compimento.
Blindato nelle stanze aquilane di via Saragat, non ha mai ritenuto utile recarsi con assiduità nei singoli territori dell’Azienda più vasta e variegata della regione. Eppure sarebbe stato utile poter interloquire anche soltanto una volta al mese con i dirigenti medici e i loro rappresentanti perché un buon amministratore dovrebbe innanzitutto conoscere in modo approfondito le tante problematiche dell’Azienda di cui è a capo”.
Risalgono a settembre le prime delibere di avviso per le sostituzioni dei vari posti apicali restati vacanti per pensionamenti o trasferimenti. “Siamo ormai a maggio e nulla è stato fatto a parte la nomina di numerose commissioni che si sono riunite in poche occasioni senza arrivare a nulla di concreto – proseguono – Nel frattempo tutto resta immobile, con facenti funzioni che nulla possono muovere, nulla possono decidere con grave nocumento a carico dei servizi e quindi dei cittadini. Nemmeno a parlarne di concorsi! Le promesse di concorsi per primari e medici sono cadute nel nulla mentre sempre più pressante è la carenza di personale.
Per tutta risposta l’Azienda, in maniera del tutto estemporanea e senza un minimo di programmazione, spulcia dai residui di graduatorie regionali o si accontenta di accodarsi a concorsi banditi da altre Asl. Nel frattempo da Castel di Sangro a L’Aquila, passando per Sulmona e Avezzano, sono sempre più numerose e pressanti le richieste di personale medico, con gravissime difficoltà a mantenere i servizi efficienti da parte dei pochi superstiti rimasti, alle porte dell’estate e quindi delle ferie estive.
La soluzione non può essere quella di chiedere, a fronte di pagamenti di turni aggiuntivi, ulteriori sacrifici ai medici che, peraltro, vedono corrisposto il dovuto anche a due anni di distanza”.
Pochi investimenti, ormai da troppo tempo da parte dell’azienda sul personale medico, “con il risultato di trovarsi all’attivo una dirigenza stanca, con tanti anni di servizio costretta ancora a lavorare come ad inizio della propria vita professionale e senza l’obiettivo futuro dello scatto di carriera – sottolineano – E’ un quadro a tinte fosche quello che si sta delineando sull’intera Azienda sanitaria che ha avuto la sfortuna di essere amministrata soltanto in funzione del risparmio e delle riconferme personali senza badare, altresì, al compito di una azienda che è l’offerta di servizi efficienti ed efficaci da un lato, il rispetto umano ed economico dei propri dipendenti dall’altro.
Si sta attuando solo una politica di bilancio, dunque, che riteniamo sia nostro dovere contrastare per riportare l’attenzione sulle persone e sulla buona salute pubblica”.