L’Aquila. “Oggi è l’ultimo giorno dell’incarico del prof. Ferdinando Romano in qualità di Direttore Generale della ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila a seguito della proroga disposta un anno fa dalla Giunta Regionale.
E’ inammissibile arrivare all’ultimo giorno utile senza aver predisposto i necessari atti per l’individuazione della governance della Azienda più grande del nostro territorio. Ciò conferma l’inadeguatezza della politica regionale in tema di programmazione della Sanità Pubblica.
Un contesto caratterizzato da un disavanzo di bilancio che rischia di compromettere la continuità assistenziale, dal continuo prolungamento delle liste di attesa, dalla carenza di farmaci e dispositivi, dalla continua desertificazione sanitaria di intere aree della nostra provincia, dalla cronica carenza di personale, dalla contrazione del numero dei medici dei nuclei di cure primarie così come dalla carenza di medici e pediatri di libera scelta, necessita di una maggiore attenzione per programmare e gestire la sanità pubblica dedicata ai bisogni sanitari della nostra comunità.
In questi anni, invece, abbiamo assistito esclusivamente ad una particolare attenzione posta dal prof. F. Romano ai conti di Bilancio anziché al soddisfacimento dei bisogni di assistenza sanitaria.
Tale atteggiamento, però, ha comportato un peggioramento delle condizioni economico finanziarie – tant’è vero che la Regione Abruzzo è intervenuta con l’aumento dell’addizionale IRPEF nei confronti di cittadine e cittadini – e, nel contempo, ha generato una continua contrazione dei servizi erogati ed un peggioramento delle condizioni di lavoro.
Tutte scelte, queste, assunte in maniera unilaterale dal prof. Romano in totale assenza di confronto con le parti sociali e con le comunità ed i suoi rappresentati, negando, di fatto, la partecipazione alle decisioni di pubblico interesse. A conferma di ciò ricordiamo, per esempio, l’individuazione delle Case di Comunità all’interno degli Ospedali della Provincia, mortificando il principio della sanità di prossimità, il non aver mai affrontato il complesso tema del sistema degli appalti, se non relativamente al taglio lineare dei costi, che rischia oggi di generare una importante perdita occupazionale così come è avvenuto rispetto al mancato utilizzo e scorrimento delle graduatorie esistenti.
Addirittura, nell’ultimo bilancio di esercizio lo stesso Collegio Sindacale, contesta l’operato del management aziendale, esprimendo un parere contrario al documento contabile; per quest’ultimo evento viene quindi spontaneo domandarsi qual è stato il previsto parere del Comitato ristretto dei Sindaci in merito, essendo questa una delle attività di competenza dello stesso Comitato.
Chiediamo, quindi, maggiore attenzione al fine di garantire il diritto costituzionale alla Salute per una Provincia che rappresenta il 50 % dell’intero territorio regionale, con 73 punti di erogazione sanitaria, bassa densità di popolazione, carenza di infrastrutture e collegamenti necessari in una realtà particolarmente disagiata per le sue caratteristiche orografiche, avente tre presidi Ospedalieri di I livello, un Ospedale di area Disagiata, un inesorabile aumento della popolazione anziana e fragile e di conseguenza un’alta incidenza di patologie croniche.
Tale drammatica analisi del contesto della Sanità pubblica provinciale, evidenzia la necessità non più rinviabile di discontinuità gestionale e programmatoria.
Alle comunità che rappresentiamo, poco interessa il “toto-nomi” per l’individuazione della figura di Direttore Generale della ASL 1, ma ciò che sta a cuore alle cittadine e ai cittadini è l’individuazione di una figura che sia garante del diritto alla Salute, che risponda ai bisogni della comunità indipendentemente dall’appartenenza a correnti politiche o di partito.
In conclusione chiediamo, una seria programmazione, una necessaria discontinuità con il passato, competenze, capacità di ascolto e di intervento sui bisogni sanitari insoddisfatti”.
CGIL L’Aquila FP CGIL Provincia dell’Aquila
Francesco Marrelli Anthony Pasqualone