Pescara. Giovedì 6 giugno alle 21:00, presso il Cineteatro Circus di Pescara, si chiude la III Rassegna dei Teatri R-Esistenti, organizzata da ANPI Pescara e Fondazione Brigata Maiella, con il contributo della Fondazione Pescarabruzzo e la partecipazione di Vino Partigiano: in scena, “Radio Clandestina. Roma, le Fosse Ardeatine, la Memoria” di e con Ascanio Celestini, uno dei massimi rappresentanti del nuovo teatro di narrazione.
Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca di polizia in via Rasella; il 24 marzo per rappresaglia i nazisti uccideranno 335 persone in una cava sulla via Ardeatina; il 25 marzo sui giornali di Roma compaiono le parole dei nazisti che annunciano tanto l’azione dei partigiani quanto l’eccidio che seguì. Sembra una storia che inizia un giorno e termina due giorni dopo, che si consuma in poche ore. Una storia “che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana”. È una storia che contiene la guerra in Africa e in Spagna, le leggi razziste del ’38, la seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all’8 settembre. È la storia dell’occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. È la storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull’Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni ’50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.
Ad oltre vent’anni dal debutto, Ascanio Celestini porta in scena a Pescara “Radio Clandestina”, fortunatissimo spettacolo che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Un testo che racconta e riflette sulla storia e sulla memoria, partendo da uno dei fatti più tragici dell’occupazione nazista in Italia: l’eccidio delle Fosse Ardeatine.
«Il racconto della lotta partigiana e dell’occupazione di Roma viene spesso riferito in maniera confusa – scrive Ascanio Celestini –. Soprattutto l’eccidio delle Fosse Ardeatine e l’azione di via Rasella che lo precedette sono parte di una storia raccontata “al contrario”. Partendo dai materiali pubblicati nel libro di Alessandro Portelli “L’ordine è già stato eseguito”, in “Radio Clandestina” do voce a quella parte orale della storia che ancora racconta quei giorni in maniera viva, diretta e non rovesciata».
“Radio Clandestina” è uno spettacolo che si può guardare più e più volte. ma è sempre diverso perché tratta di qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di una intera città e non solo: è la forza della nostra Storia, che nell’Ottantesimo della liberazione dell’Abruzzo ANPI Pescara ha voluto restituire alla comunità. Perché il nostro futuro batte nel cuore della Memoria.