Castelbasso. Gioco, creatività e apprendimento si intrecciano all’interno dei due percorsi didattici ispirati alle opere di Fabio Mauri, esposte nella mostra di palazzo De Sanctis a Castelbasso. Torna l’appuntamento curato da Marina De Carolis che riscuote, ormai da anni, un ampio successo. Le attività in mostra, svolte “a tu per tu” con le opere, stimolano la riflessione sui linguaggi artistici utilizzati dall’artista; il laboratorio ha l’intento primario di sensibilizzare i bambini al fascino dell’arte contemporanea. Sono due le iniziative allestite quest’anno dalla Fondazione Malvina Menegaz per le arti e le culture, presieduta da Osvaldo Menegaz. Si tratta di “PROIETTIAMO!”, un laboratorio didattico per bambini dai 5 agli 11 anni che si apre domani, 24 luglio, e che si terrà ogni martedì fino al 28 agosto. Il 25 luglio, invece, il via a “TECNICA MISTA”, il laboratorio didattico per bambini dai 5 agli 11 anni in programma tutti i mercoledì, fino al 29 agosto. Le attività sono su prenotazione per bambini dai 5 agli 11 anni. La presenza di un accompagnatore è facoltativa. Ingresso 5 € (all’eventuale accompagnatore è richiesto il biglietto d’ingresso). Prenotazioni al numero 0861.508000 – [email protected] .
Il fulcro di Castelbasso 2018 è il percorso tra le opere di Fabio Mauri che rappresentano una sintesi del pensiero dell’artista risalenti al decennio 1968-1978, alternando nelle ampie sale di palazzo De Sanctis, fino al 2 settembre, fotografie, installazioni, proiezioni e disegni scelti dalla curatrice Laura Cherubini. Con il 1968 prende l’avvio un periodo di grandi contestazioni e creatività che, pur non realizzando una rivoluzione politica, ha però portato profondi mutamenti nella società, nella cultura, nel costume. Di quella stagione rovente Fabio Mauri è stato lucido testimone, riuscendo a mettere a punto un linguaggio incentrato sul concetto d’ideologia, capace di esprimere la complessità politica e sociale di quel momento storico. Il nucleo delle iniziative, allestite dalla Fondazione Malvina Menegaz, presieduta da Osvaldo Menegaz, è sempre l’arte contemporanea e, oltre alla fondamentale e unica esposizione delle opere di Mauri, trova spazio quest’anno un artista abruzzese di nascita ma di livello internazionale come Matteo Fato. Attraverso il progetto sarà presente l’artista, Fato prende spunto da un antico ritratto di un astronomo, presente nella Collezione permanente della Fondazione, per costruire una riflessione sul modo di osservare (e quindi percepire) la realtà. Da questo punto di partenza si snoda il percorso espositivo della mostra, a cura di Simone Ciglia, che comprende opere di autori dal secondo Ottocento al Novecento, fra cui Boille, Festa, Michetti, Spalletti, Turcato, posti in dialogo con le opere di Matteo Fato a palazzo Clemente. Non mancano i consueti appuntamenti con la musica, grande attesa infatti per il live di Sergio Cammariere, Civello, Paolo Di Sabatino con l’Orchestra sinfonica abruzzese e Danilo Rea, la politica con Pietro Folena e Ciriaco De Mita e l’enogastronomia.