Pescara. “È una vicenda grave, lesiva non solo del nostro ruolo sindacale, ma anche dei principi di trasparenza e correttezza che dovrebbero guidare le istituzioni”. Con queste parole, Stefano Matteucci, Segretario Regionale dell’Ugl Salute Abruzzo, torna sulla questione del trasferimento della sede dell’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) a Sant’Atto, sollevando forti dubbi sulla gestione del processo e denunciando la mancata trasmissione dei documenti.
Il sindacato aveva promosso l’attivazione della Commissione di Vigilanza del Consiglio Regionale, che si è riunita due volte, a luglio, per discutere del tema. Tuttavia, secondo Matteucci, le sedute si sarebbero concluse “senza alcun esito concreto, a causa di un evidente disinteresse politico”.
“Purtroppo – continua Matteucci – entrambe le sedute si sono concluse senza alcun esito concreto, anche a causa di un evidente disinteresse politico verso la gestione economico-amministrativa di un ente pubblico strategico come l’ARPA. Su questo tema abbiamo già espresso forti perplessità in passato e torneremo a farlo, soprattutto dopo il completamento del trasferimento a Sant’Atto.”
Dopo quelle sedute, UGL Salute Abruzzo ha più volte richiesto formalmente l’accesso agli atti prodotti dai soggetti coinvolti, tra cui ARPA e ARAP, nonché ai verbali delle due riunioni della Commissione, con una nota ufficiale inviata il 25 agosto. Tuttavia, nonostante le rassicurazioni ricevute dal Presidente della Commissione, Sandro Mariani, a oggi non è stato trasmesso alcun documento.
“Un comportamento inaccettabile” sottolinea Matteucci, “soprattutto considerando che siamo stati i promotori della richiesta che ha portato all’attivazione della Commissione, inoltrata a tutti i consiglieri regionali il 25 maggio, e che abbiamo preso parte ai lavori in qualità di auditori nella prima seduta e uditori nella seconda. È paradossale che, mentre a noi viene negato l’accesso agli atti, la documentazione da noi stessi prodotta sia stata prontamente trasmessa al Direttore Generale di ARPA, consentendogli di chiedere il rinvio dei lavori e predisporre per tempo le proprie controdeduzioni.”
“Non ci fermeremo” conclude, “orteremo avanti questa battaglia in tutte le sedi competenti, con determinazione e senso di responsabilità, certi che la verità e la trasparenza siano doveri inderogabili nei confronti dei cittadini e dei lavoratori che rappresentiamo.”