Pescara. “Ho richiamato oggi l’attenzione per evitare che le aree di risulta di Pescara vengano marconizzate e cioè con un cantiere senza fine concepito per fare qualche comunicato stampa e non per trasformate e modernizzare una parte di città che sia capace di fare da traino non solo per questa città ma anche per la Nuova Pescara”. Così questa mattina l’On Luciano D’Alfonso, ex presidente della Regione che ha però specificato di parlare non come parlamentare.
“Abbiamo 129mila metri quadrati di suolo che possono donare non solo ai pescaresi verde, funzione culturale scorrevolezza della mobilità. Non si possono frazionare e spezzettare i lavori di un’area così strategica e importante Questo l’errore di fondo. C’è invece bisogno di univocità. Per la prima volta per le aree di risulta si hanno 16 milioni di euro di soldi pubblici che poi vuol dire della Regione che fu da me governata. Sedici milioni di euro dati dell’allora Regione da me governata che non si possono triturare per fare qualche opera pubblica che nessuna linearità rispetto al progetto organico che serve in quella porzione di città. Dico – prosegue D’Alfonso – che è un errore posizionare nelle aree di risulta il palazzo della Regione. Il Protocollo d’intesa fra Comune e Regione non mette in esercizio nulla ma serve a riconvertire il debito per affitti che viene sostenuto sullo spazio di Pescara per la tenuta degli uffici regionali e trasformare due milioni di euro di affitti in due milioni di euro di cespiti”.
“Ma per arrivare ai 100 milioni di euro che servono per realizzare un palazzo della Regione di 20mila metri quadrati di costruito occorrerebbe molto altro. Per questo serve un progetto finanziario che non è scritto da nessuna parte. Il palazzo della Regione andrebbe concepito e collocato in una parte periferica della città per fare in modo che la città attraverso quella collocazione possa rinvenire ulteriore rigenerazione come è accaduto in tante città quando si è costruito un nuovo palazzo della Regione. Per questo chiedo – conclude l’ex presidente della Regione – al sindaco di Pescara Masci di rottamare la delibera che fraziona gli interventi per recuperare un intervento organico che è possibile mettere in campo attraverso un Project Financing. Evitiamo però di trasformare i lavori nelle aree di risulta con interventini tipo quando si rifanno gli asfalti. Parliamo di un intervento maestro che deve condurre la rinascita di Pescara verso il destino della Nuova Pescara. Scriverò una lettera al sindaco dove lo invito a ragionare per far sì che il palazzo della Regione non sequestri quell’area per farne una teca come il palazzo dell’Icra che si trova lì. Lunedì prossimo interverrò in consiglio comunale se ci saranno le condizioni”.