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Aree interne sempre più vuote: la legge c’è, ma non basta. Servono interventi strutturali

Fabrizio Beltrame di Fabrizio Beltrame
31 Luglio 2025
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L’Aquila. “I piccoli comuni montani sono il cuore autentico dell’Abruzzo, ma rischiano di diventare periferie dimenticate”. Con queste parole il consigliere regionale Antonio Di Marco è intervenuto nel corso della riunione del Comitato per la Legislazione, che ha fatto il punto sull’attuazione della Legge Regionale 32/2021, nata per contrastare lo spopolamento nelle aree interne.

Secondo i dati emersi, tra il 2016 e il 2022 oltre 14.000 persone hanno lasciato i piccoli comuni montani abruzzesi, che rappresentano più del 56% del totale dei comuni della regione. “Non possiamo più ignorare questa emergenza” ha dichiarato Di Marco, “la legge 32 ha rappresentato una prima risposta concreta, ma oggi, a tre anni dalla sua entrata in vigore, i risultati non sono stati determinanti. È tempo di andare oltre”.

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Numeri alla mano: 1.768 domande per gli incentivi ai nuovi residenti, con 1.098 accettate e liquidabili; assegni di natalità in aumento, maggiore efficienza nell’istruttoria delle pratiche; 35 domande liquidate nel 2023 per il rimborso delle rette scolastiche nei comuni privi di scuole statali; attivazione di ambulatori pediatrici grazie ad accordi tra ASL e amministrazioni locali.

“Tutto questo è importante, ma non basta” ha sottolineato Di Marco, “Solo il 2% dei nuovi residenti ha avviato un’attività imprenditoriale, segno che neppure il raddoppio del contributo è stato sufficiente a generare sviluppo. E restano forti criticità: burocrazia eccessiva, carenza di personale negli uffici comunali, debole integrazione dei servizi essenziali. Il trasporto pubblico locale è una delle emergenze più gravi”.

Di Marco ha poi invocato un cambio di passo da parte della Regione: “Nel 2025 è inaccettabile che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B solo per via della loro residenza. È necessario semplificare le procedure, rafforzare servizi come sanità, scuola e trasporti, ed estendere la platea dei beneficiari. Ma soprattutto serve un patto concreto con il Governo nazionale per garantire risorse certe e dirette ai comuni montani”.

Il consigliere ha infine ribadito la necessità di una visione politica più ampia e strutturata: “Superiamo la logica degli annunci e delle misure spot. Se le aree interne si svuotano, si svuota anche la credibilità delle istituzioni. Serve visione, serve coraggio. Questa non è una battaglia politica, ma una battaglia per la dignità istituzionale dell’Abruzzo intero”.

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