L’Aquila. “Una democrazia matura non deve avere paura del suo passato, non può avere degli scheletri nell’armadio”. Per questo, ha spiegato la presidente della Camera, Laura Boldrini, incontrando i reduci della Brigata Maiella a Montecitorio, “stiamo portando avanti, fin dall’inizio della legislatura, una politica della trasparenza e stiamo decretando gli atti finora secretati e abbiamo appoggiato la richiesta dell’Anpi di desecretare gli atti dei cosiddetti ‘armadi della vergogna’”, ovvero tutti gli atti relativi “a diverse stragi nazi-fasciste”. Boldrini ha insistito sulla necessita’ di fare luce su alcuni eventi drammatici della storia del Paese: “Troppo spesso nella nostra democrazia si sono celati, dietro il segreto, interessi di pochi rispetto agli interessi della collettivita’. Bisogna fare piena luce”. Il riferimento è agli armadi della vergogna sui crimini di guerra commessi sul territorio italiano durante l’occupazione nazifascista.
La formazione partigiana abruzzese Gruppo Patrioti della Maiella fu l’unica a essere decorata con la Medaglia d’Oro al Valore Militare alla bandiera, fu tra le pochissime formazioni partigiane aggregate all’esercito alleato dopo la liberazione dei territori d’origine e fu la formazione combattente con il più lungo e ampio ciclo operativo, continuando a lottare risalendo la penisola sino alla liberazione delle Marche, dell’Emilia-Romagna e del Veneto.