Pescara. “Bene il contributo di 5 milioni concesso alle famiglie meno abbienti per il ristoro delle bollette energetiche. E bene anche il salvataggio dei 77 milioni di fondi europei della programmazione 2014-2021 a rischio perdita. Ma per il resto, della seduta di fine anno del consiglio regionale dedicata all’approvazione del bilancio non arriva nessuna buona notizia per il mondo delle imprese abruzzesi”.
È il giudizio formulato da un pool di sigle (Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio L’Aquila, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl) che rappresentano il mondo dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, della cooperazione, della piccola industria, dei servizi e del turismo, all’indomani dell’approvazione dello strumento contabile per il 2023 e di quello pluriennale.
“Nei mesi passati”, hanno ricordato, “avevamo richiesto un sostegno in materia di caro-bollette anche per loro, ma non è arrivata risposta alcuna. E risposte non sono arrivate neanche in materia di taglio delle addizionali Irpef ed Irap o di riduzione della quota regionale delle tasse automobilistiche. Confermando una linea di tendenza negativa che negli anni ha contraddistinto maggioranze di diverso segno, poi, nessun finanziamento è stato previsto attraverso le leggi ordinarie a favore delle diverse attività produttive”.
Ad aggravare il quadro delle valutazioni formulate dalle sigle d’impresa e sindacali, concorrono oltretutto alcuni dati negativi sullo stato dell’economia abruzzese, che poco o nulla incidono nelle grandi scelte dell’ente Regione. “Gli studi recenti”, hanno concluso, “dicono che in materia di occupazione nei primi nove mesi del 2022 l’Abruzzo ha registrato il risultato peggiore tra tutte le regioni italiane, con la disoccupazione in crescita a fronte della diminuzione negli altri territori. Tra il quarto trimestre 2021 e il terzo trimestre 2022, gli occupati hanno subito una flessione di ben 39 mila unità”.