
L’Aquila. Una riunione del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi per il varo di un decreto sulle aree colpite dal terremoto del Centro Italia. Il decreto serve ad evitare la scadenza di norme a favore delle popolazioni colpite dal sisma, incluse le esenzioni da tasse e contributi. Un “pacchetto di norme urgenti per evitare che dal 31 maggio vengano meno una serie di agevolazioni per le aree terremotate del centro Italia senza le quali si penalizzerebbero notevolmente tanti cittadini già fortemente provati”. Così il commissario per la ricostruzione Paola De Micheli commenta l’approvazione da parte del Cdm del decreto terremoto, ringraziano il presidente della Repubblica Mattarella e il presidente del Consiglio Gentiloni “per aver dimostrato per l’ennesima volta grande attenzione e sensibilità nei confronti delle problematiche del terremoto”.
Il provvedimento, condiviso con tutti i gruppi parlamentari, i vicecommissari e i presidenti delle 4 regioni, contiene diverse misure: la proroga della scadenza della “busta paga pesante”; la proroga e la sospensione dei termini per gli adempimenti ed i versamenti tributari e contributivi; la sospensione del pagamento del canone Rai e delle principali utenze domestiche. Per quanto riguarda la busta paga pesante, si prevede di posticipare la data di inizio del rimborso dal 31 maggio 2018 al 16 gennaio 2019. E la durata del periodo di rateizzazione viene estesa da 24 mesi a 60 mesi. Prorogato all’ 1 gennaio 2019 invece l’inizio del pagamento dei premi di assicurazione, dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, con la possibilità di spalmarlo in 60 rate. Posticipato, infine, anche l’inizio del pagamento sia del canone Rai – fino al 2021 – sia delle utenze domestiche (luce, gas, telefonia e assicurazioni) fino al 1 gennaio 2019. “Insieme ai gruppi parlamentari – aggiunge De Micheli – abbiamo condiviso nelle scorse settimane anche altri interventi legislativi per facilitare ulteriormente la ricostruzione. E ho chiesto alle forze politiche, considerata la delicata situazione istituzionale, di recepire questi interventi in una specifica proposta di legge da presentare in Commissione Speciale della Camera per una sua rapida approvazione, come fortemente richiesto dai territori”.


