L’Aquila. La biodiversità abruzzese legata ai boschi, che nella regione coprono quasi 400.000 ettari di territorio, rischia di essere pesantemente minacciata dalla nuova proposta di legge forestale avanzata all’ultimo secondo utile dal Governo Gentiloni. Oggi, con un appello anticipato da Il Fatto Quotidiano, che nell’articolo cita anche l’allarme della SOA, ben 250 scienziati esperti nel settore, operanti in università e centri di ricerca italiani ed esteri, chiedono al Governo di fermarsi.
La norma, frutto di una legge delega del 2016, potrebbe infatti arrivare da un momento all’altro al Consiglio dei Ministri per l’approvazione finale. A quel punto sarà legge. La Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, assieme alla sua “gemella” campana ARDEA, alcuni giorni fa avevano lanciato l’allarme su questa proposta che se approvata rischia di avere effetti gravissimi anche in Abruzzo. Nelle foreste più conservate della regione vivono specie animali rarissime e in alcuni casi addirittura uniche, legate ai boschi maturi e ai grandi alberi. La SOA ne elenca 10, come simbolo di questa biodiversità che resiste anche al di fuori dei Parchi nazionali come, ad esempio, il Picchio rosso mezzano e il Nibbio reale in provincia di Chieti. Queste specie sono strettamente protette e spesso inserite tra quelle prioritarie per l’Unione Europea. La nuova legge risponde ad una visione quasi predatoria della gestione forestale, tutta basata sul taglio e su una vera e propria ideologia interventista sul bosco che gli scienziati bollano come “anti-scientifica”, con pesanti effetti anche sulla prevenzione del dissesto idrogeologico.
Qui le 10 specie simbolo delle foreste abruzzesi: Balia dal collare (Ficedula albicollis), passeriforme migratore che sverna in Africa subsahariana e nidifica nelle faggete più conservate dei parchi abruzzesi. Rampichino alpestre (Certhia familiaris), piccolo uccello che vive nei boschi montani con alberi marcescenti e dalla struttura forestale complessa e disetanea. Picchio dorsobianco (Dendrocopos leucotos), protetto a livello internazionale, nidifica nelle faggete del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e e Molise, Simbruini, parco della Majella e parco regionale del Sirente- Velino. Picchio rosso mezzano (Leiopicus medius), rarissimo in Abruzzo, nidifica in alcuni querceti con piante mature del chietino. Astore (Accipiter gentilis), rapace che nidifica su grandi alberi nel bosco, caccia in ambienti forestali ben conservati. Nibbio reale (Milvus milvus), rapace che nidifica su grandi alberi nelle foreste abruzzesi. I suoi dormitori invernali sono localizzati anche su piccoli boschi in ambiente collinare del chietino, sempre su grandi querce. Cerambice della quercia (Cerambyx cerdo): coleottero legato ai boschi vetusti, protetto a livello internazionale. Rosalia alpina: coleottero localizzato nelle aree montane abruzzesi, strettamente legato a grandi alberi e legno marcescente. Osmoderma eremita: coleottero classificato addirittura quale specie prioritaria per l’Unione Europea, vive esclusivamente su grandi alberi delle foreste ripariali lungo alcuni fiumi della regione. Barbastello (Barbastella barbastellus): chirottero strettamente legato alle foreste mature del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise e di alcune altre aree della regione.