L’Aquila. Tra gli emendamenti dei Ministeri alla Legge di Bilancio 2021 c’è la proposta di quello che è stato immediatamente ribattezzato come “l’anno bianco delle partite IVA” perché connesso alla proposta di istituzione di un Fondo per l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali, per imprese, titolari di parite iva e professionisti iscritti alle casse private, che hanno subito una riduzione rilevante di fatturato nel 2020 a causa della crisi pandemica tutt’ora in atto.
Stando a quanto contenuto nella bozza di emendamento del Ministero del Lavoro, i destinatari della cancellazione sarebbero le partite IVA fino a 50.000 euro di reddito complessivo, riferito al 2019, che nel 2020 hanno subito una riduzione di fatturato o di corrispettivi pari almeno al 33%. L’obiettivo è ridurre le ripercussioni economiche derivanti dalla pandemia da COVID-19, per favorire la ripresa delle attività maggiormente colpite dalle restrizioni imposte per il contenimento dei contagi.
La dotazione del fondo, stando alle prime indiscrezioni, sarà pari a 1.000 milioni di euro e per la copertura finanziaria sarà garantita dalla possibilità di attingere alle risorse del Fondo di cui all’articolo 207, espressamente istituito per il sostegno delle attività produttive maggiormente colpite dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, che vanta una dotazione annua complessiva pari a 3.800 milioni di euro per il 2021.
Il testo della Legge di Bilancio 2021, con gli emendamenti vagliati in Commissione, approderà in Aula alla Camera soltanto la prossima settimana, con la necessità, in ogni caso, dell’eventuale successivo ricorso all’adozione di un decreto attuativo ad hoc, da emanarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della Manovra.
Meritocrazia Italia plaude all’iniziativa che ricalca le proposte a suo tempo avanzate dal movimento nei propri comunicati e nell’articolato di settore del Progetto Italia, consegnato dall’Associazione a tutte le forze parlamentari e di governo, auspicando che la sintonia delle forze politiche manifestata in tale occasione, possa essere estesa anche alla suggerita adozione della pletora di diverse misure di rilancio della produzione e delle attività d’impresa e professionali, indispensabile per traghettare il Paese fuori dalla continua gestione emergenziale, perché l’Italia non può vivere di sole iniziative assistenziali, ma deve tornare ad essere fucina attiva di eccellenze, crescita e benessere.