Pescara. Si annunciano ulteriori prelievi di sabbia, per ripascimenti vari, effettuati nella zona della Madonnina, a Pescara, a ridosso di quello che il piano demaniale comunale tutela come “Parco naturalistico dell’ambiente della sabbia e delle dune”.
Quel tratto era un tempo molto frequentato dal Fratino, il piccolo trampoliere che nidifica sulla costa. «Fino a qualche anno fa – ricorda la presidente del WWF Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco – si registravano in ogni stagione diversi nidi, anche 8 o 9. Poi la pressione antropica, rappresentata tra l’altro dai cantieri per il prelievo di sabbia e dai fuochi artificiali “sparati” a volte proprio da quell’area, hanno allontanato la specie da quel luogo, la cui tutela aiuta le amministrazioni municipali anche nella conquista della bandiera blu.
Quest’anno alcuni individui di fratino sono stati nuovamente notati proprio in quella zona; ricominciare con i prelievi in questi mesi, che sono proprio quelli della nidificazione, potrebbe rappresentare un gravissimo danno».
«Da anni – aggiunge Filomena Ricci, delegata per l’Abruzzo del WWF Italia – le strutture regionali dell’associazione del Panda portano avanti, con l’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano” e con l’aiuto di tanti volontari, il progetto Salvafratino Abruzzo teso appunto a tutelare una specie in forte declino in tutto il suo areale. Un progetto per il quale molte amministrazioni municipali costiere si impegnano con atti concreti. Al Comune di Pescara abbiamo chiesto, con una nota, di impedire in particolare nel periodo riproduttivo della specie, tra aprile e luglio, prelievi in quell’area delicata, che non riguarda solo l’ambiente dunale, ma anche le aree che il Fratino utilizza per alimentarsi, come la battigia. Del resto in un recente fortuito incontro tra il presidente nazionale del WWF Luciano Di Tizio e il sindaco di Pescara Carlo Masci, entrambi impegnati insieme a numerosi volontari in una azione di pulizia a mano, il primo cittadino del capoluogo adriatico aveva preso atto della eccessiva pressione che ha subito quel tratto di litorale, convenendo sul fatto – come hanno riportato gli organi di stampa – che appariva improponibile continuare a prelevare proprio lì altra sabbia. Ciò vale ancora di più in questo periodo dell’anno».