AbruzzoLive
No Result
View All Result
INVIA ARTICOLO
AbruzzoLive
No Result
View All Result
AbruzzoLive
No Result
View All Result

Ancora incerto il destino dello stabilimento della Purem a Castellalto

Giulio Catalucci di Giulio Catalucci
19 Luglio 2025
A A
134
condivisioni
1k
letture
FacebookWhatsapp

Castellalto. La situazione alla Purem di Castellalto, in provincia di Teramo, continua a destare forte preoccupazione e tensione. L’azienda tedesca, parte del gruppo Eberspächer e specializzata nella produzione di sistemi per lo scarico automobilistico, ha avviato la procedura di chiusura dello stabilimento abruzzese con il conseguente licenziamento di circa 50 dipendenti. La comunicazione è arrivata tramite una PEC inviata ai lavoratori e ai sindacati a metà giugno, senza alcun preavviso né confronto, scatenando i proteste immediate.

La decisione della multinazionale si inserisce in un contesto di crisi del settore automobilistico europeo, che l’azienda ha definito “strutturale e non reversibile”, sottolineando come la produzione del comparto sia calata del 50% rispetto al 2018. Purem ha dichiarato che la chiusura dello stabilimento di Villa Zaccheo è una scelta legata alla necessità di contenere i costi e riorganizzare le attività in paesi a minore impatto economico, come Repubblica Ceca, Polonia e Romania, dove la produzione sarà trasferita.

La Notte dei Serpenti allo Stadio del Mare di Pescara, tutti i divieti

La Notte dei Serpenti allo Stadio del Mare di Pescara, tutti i divieti

19 Luglio 2025
Tagli alla cultura, Paolucci attacca la regione: “il teatro Marrucino perde il 70% dei fondi”


Sciopero lavoratori sanitari, Paolucci (Pd): “Hanno ragione e vanno supportati, i tagli sono l’effetto del deficit della sanità”

19 Luglio 2025

I sindacati Fiom-CGIL e Fim-CISL hanno denunciato la gravità del metodo adottato, parlando di una “decisione unilaterale e vergognosa”, che ha colpito non solo l’aspetto economico, ma anche la dignità delle persone coinvolte. I lavoratori hanno risposto con scioperi, blocchi dei mezzi aziendali e presidi davanti ai cancelli, chiedendo l’apertura immediata di un tavolo di crisi.

La Regione Abruzzo, attraverso l’assessore alle Attività produttive Tiziana Magnacca, ha convocato un incontro urgente e ha chiesto all’azienda di ritirare i licenziamenti per aprire un confronto su soluzioni alternative, come la cassa integrazione o la cessione del sito a nuovi investitori. Tuttavia, al momento, Purem ha ribadito l’intenzione di procedere con la chiusura, offrendo solo un’indennità economica pari a otto mensilità ai lavoratori coinvolti, senza alcuna possibilità di rientro o reindustrializzazione.

La vertenza resta aperta, con i sindacati che promettono di non arretrare e le istituzioni locali impegnate nella difficile ricerca di un soggetto industriale interessato a rilevare l’impianto. Intanto, sul territorio, cresce l’allarme sociale per l’impatto occupazionale della decisione e il rischio che altri stabilimenti dell’indotto possano subire effetti a catena.

Nel frattempo, i lavoratori continuano a presidiare l’ingresso della fabbrica, determinati a far sentire la propria voce e a difendere il diritto al lavoro in una terra già provata da anni di delocalizzazioni e crisi industriali.

La decisione della multinazionale si inserisce in un contesto di crisi del settore automobilistico europeo, che l’azienda ha definito “strutturale e non reversibile”, sottolineando come la produzione del comparto sia calata del 50% rispetto al 2018. Purem ha dichiarato che la chiusura dello stabilimento di Villa Zaccheo è una scelta legata alla necessità di contenere i costi e riorganizzare le attività in paesi a minore impatto economico, come Repubblica Ceca, Polonia e Romania, dove la produzione sarà trasferita.

I sindacati Fiom-CGIL e Fim-CISL hanno denunciato la gravità del metodo adottato, parlando di una “decisione unilaterale e vergognosa”, che ha colpito non solo l’aspetto economico, ma anche la dignità delle persone coinvolte. I lavoratori hanno risposto con scioperi, blocchi dei mezzi aziendali e presidi davanti ai cancelli, chiedendo l’apertura immediata di un tavolo di crisi.

La Regione Abruzzo, attraverso l’assessore alle Attività produttive Tiziana Magnacca, ha convocato un incontro urgente e ha chiesto all’azienda di ritirare i licenziamenti per aprire un confronto su soluzioni alternative, come la cassa integrazione o la cessione del sito a nuovi investitori. Tuttavia, al momento, Purem ha ribadito l’intenzione di procedere con la chiusura, offrendo solo un’indennità economica pari a otto mensilità ai lavoratori coinvolti, senza alcuna possibilità di rientro o reindustrializzazione.

La vertenza resta aperta, con i sindacati che promettono di non arretrare e le istituzioni locali impegnate nella difficile ricerca di un soggetto industriale interessato a rilevare l’impianto. Intanto, sul territorio, cresce l’allarme sociale per l’impatto occupazionale della decisione e il rischio che altri stabilimenti dell’indotto possano subire effetti a catena.

Nel frattempo, i lavoratori continuano a presidiare l’ingresso della fabbrica, determinati a far sentire la propria voce e a difendere il diritto al lavoro in una terra già provata da anni di delocalizzazioni e crisi industriali.

Share54Send
  • Credits
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • topscelte.it

© 2025 Live Communication

No Result
View All Result
  • AbruzzoLive, news e diretta Live dall Abruzzo
  • Acquistare Viagra Generico senza ricetta in farmacia online
  • Autori
    • Franco Santini
  • Contatti
  • Cookie Policy (UE)
  • Credits
  • Dichiarazione sulla Privacy (UE)
  • Footer Articolo
  • Guida vini 2020
  • Guida vini 2020-tp
  • Home Page
  • Lavora con noi, offerte di lavoro
  • Listino Elettorale 2024
  • Notizie del giorno
  • Podcast
  • Privacy Policy
  • Pubblicità
  • Territorio

© 2025 Live Communication